ROMA- Approvato il 26 Maggio a Palazzo Chigi il “Protocollo d’intesa a favore della chimica verde a Porto Torres“, un protocollo che delinea l’attuazione di un innovativo progetto per lo sviluppo di un polo per la realizzazione di prodotti chimici ecocompatibili, attraverso l’utilizzo dei più elevati standard internazionalia. Documento sottoscritto dalla firma di Ministero dell’ambiente, Ministero del lavoro, Ministero delle politiche sociali, Ministero dello sviluppo economico, Regione Sardegna, Provincia di Sassari, Comune di Alghero, Comune di Porto Torres, Comune di Sassari, ENI, Novamont, Polimeri Europa, Syndial, Enipower, CGIL, CISL, UIL, UGL, FILCTEM, FEMCA, UILCEM, UGL Chimici. .
Il progetto, che prevede l’investimento da parte dell’ENI e Novamont di 730 milioni di euro, ha i seguenti obiettivi:
- “Favorire la riconversione industriale del sito petrolchimico in un sito di produzione di monomeri-bio, bio-plastiche, biolubrificanti, additive per gomme ed elastomeri nonché di cogenerazione da biomasse che costituisca volano per la ripresa dell’economia locale del comparto chimico e di quelli collegati dell’agricoltura, della ricerca e dell’innovazione;
- promuovere lo sviluppo e l’utilizzo su larga scala di fonti energetiche ecocompatibili;
- promuovere i processi di riqualificazione professionale delle risorse umane mediante piani specifici di formazione;
- sostenere il programma di adeguamento delle risorse professionali con ricorso sia a procedure di mobilità per il personale che maturerà i requisiti pensionistici che a nuove assunzioni, relative a profili professionali non presenti in azienda;
- accelerare gli interventi di riparazione ambientale sul Sito di Interesse Nazionale e rendere gli iter istruttori coerenti con il progetto di sviluppo, anche per sincronizzare il processo di approvazione dei progetti di nuovi impianti con l’attuazione di interventi di bonifica delle aeree del petrolchimico di Porto Torres interessate dal progetto “Chimica Verde”.
Il protocollo è comprensivo di un addendum in cui vengono esposti i modi in cui si dovrà agire, iniziando innanzitutto con la formazione di un tavolo regionale di supporto al coordinamento complessivo del progetto, il quale dovrà essere promosso e coordinato dalla Regione Sardegna ed a cui parteciperanno rappresentanti regionali, tra cui enti locali e organizzazioni sindacali, un rappresentante del Governo nazionale e uno di ENI”.
Molti i temi che verranno affrontati dal tavolo regionale, come le azioni per la tutela dei lavoratori dell’indotto e del sistema delle imprese locali, ad esempio tramite il loro utilizzo negli interventi di bonifica e nell’esecuzione degli interventi di realizzazione degli impianti oggetto del protocollo d’intesa. Verrà discusso un effettivo monitoraggio che possa garantire precisi tempi di inizio e realizzazione delle attività di bonifica e verifica delle risorse da destinare alle bonifiche. Verrà inoltre elaborato un piano di reindustrializzazione delle aeree interessate. Verrà quindi affrontato il tema della nuova centrale elettrica a biomasse e la sua coerenza con il piano regionale energetico e della produzione da fonti rinnovabili.
Un’intera sessione del protocollo è dedicata alla tutela dei lavoratori. Viene specificato che il progetto di riconversione industriale comporterà, da parte di ENI S.p.A, un programma di gestione delle risorse umane, a partire dalla fase di fermata temporanea degli impianti fino all’avvio progressivo delle nuove attività da parte della JV. In questo periodo verrà avviata la procedura di mobilità per il personale che maturerà i requisiti pensionistici (fino ad un massimo di 120 unità); si cercherà di mantenere gli stessi livelli occupazionali antecedenti la fermata temporanea, e si avvierà la fase di selezione delle risorse necessarie per il nuovo Centro Ricerche (10 risorse laureate).
Viene altresì affermato che successivamente alla fermata permanente degli impianti di Polimeri Europa S.p.A., Eni S.p.A. si impegnerà a collocare in mobilità il personale che maturerà i requisiti pensionistici (fino ad un Massimo di 120 unità); si impegnerà a collocare i lavoratori non impegnati nelle attività operative (fino a un Massimo di 80 unità) e si adopererà per avviare e realizzare precisi percorsi formativi, pensati anche in base alla specializzazione professionale, e finalizzati a sviluppare le conoscenze dei processi produttivi in considerazione del programma di riconversione industriale.
Per l’avvio dei nuovi impianti la Polimeri S.p.A. e Novamont S.p.A. attraverso la “JV” s’impegnano inoltre a stabilire accordi con le organizzazioni sindacali che consentano di ottenere modelli organizzativi efficaci e finalizzati alla massima produttività; a reinserire progressivamente tutto il personale collocato in CIGS della Polimeri Europa nei nuovi impianti in fase di realizzazione per la fase di addestramento e per il successivo avvio alla produzione; ad avviare programmi di assunzioni di risorse con nuove professionalità necessarie a completare gli organici dei nuovi impianti realizzati; ad ottenere un aumento del livello occupazionale rispetto a quello attuale; ad attuare una riqualificazione professionale attraverso processi di formazione tecnica ed ad avviare progetti di ricerca e sviluppo di nuovi processi e prodotti di “Chimica verde” anche in collaborazione con il sistema universitario e della ricerca della Regione Sardegna.
Per approfondire:
Il testo integrale dell’accorto di Porto Torres (PDF) pubblicato sul sito di UGL.