ROMA – Gli organi di polizia hanno arrestato un gruppo di imprenditori che violavano le normative sulla sicurezza, ma anche – addirittura – alcuni ispettori della Asl di Caserta 2, per un totale di 5 persone. L’indagine, partita in sordina, rischia di allargarsi. Il reato di cui sono accusati due ispettori dell’Asl Caserta e tre consulenti del lavoro è quello di aver rilasciato false certificazioni sui rischi e anche di aver minacciato degli imprenditori perché affidassero le consulenze per la sicurezza sul lavoro a dei propri amici. Reati gravi, ma che alla luce dell’incidente avvenuto alla DSM di Capua, che ha portato alla morte di tre operai, assume connotati ancora più inquietanti, la magistratura ipotizza infatti che questo gruppo avesse tra i suoi clienti anche la Dsm e non si esclude dunque che gli inquisiti possano aver avuto un ruolo anche nelle omesse sicure di sicurezza che hanno originato la tragedia. E’ dunque possibile che, una volta compiuti ulteriori accertamenti alcuni dei 5 arrestati possano finire anche nel gruppo degli indagati per la morte degli operai di Afragola.
Ma c’è di più: le loro azioni fraudolente sarebbero, secondo la magistratura, forse all’origine della tragedia dell’11 settembre scorso, quando in un silos dell’azienda farmaceutica “Dsm” di Capua sono morti tre operai. Al momento dunque i capi di accusa di cui sono chiamati a rispondere sono falso ideologico, associazione a delinquere, corruzione, concussione, rifiuto d’atti d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Secondo gli inquirenti il gruppo sarebbe stato ben organizzato: gli ispettori ad esempio si recavano a far verifiche in aziende e cantieri e qui minacciavano di bloccare i lavori per la presenza di qualche inadempimento. La soluzione offerta alla aziende per evitare il danno era appunto quella di dare un incarico di consulenza ai 3 amici che avrebbero ad esempio compilato il documento di valutazione dei rischi (Duvri). E qui si apre un piccolo giallo: l’ordine nazionale dei consulenti dichiara che i nomi dei tre non figurano tra quelli abilitati, c’è dunque la possibilità che i tre abbiano addirittura agito del tutto abusivamente. Tutto è iniziato indagando l’operato dei due ispettori, ma gli investigatori hanno esteso le ricerche all’intero funzionamento del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Santa Maria Capua Vetere, rilevando un forte fenomeno di assenteismo, trovando persone che timbravano i cartellini al posto degli altri, fenomeno a cui lo stesso dipartimento non è nuovo, e portando infine al blocco di diversi cantieri.
Capua, in manette ispettori ASL e consulenti del lavoro. L’indagine si allarga…
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