TORINO – Promuovere un ambiente di lavoro salutare per lavoratori con patologie croniche: una guida alle buone pratiche.
Lo scorso settembre 2013 abbiamo segnalato una conferenza e una guida che l’Enwhp, Rete europea per la promozione della salute nei luoghi di lavoro, aveva riservato all’argomento salute sul lavoro e lavoratori con malattie croniche. Ieri DoRs Regione Piemonte ha pubblicato sul proprio sito la versione in italiano della guida Enwhp, la cui traduzione è stata curata dallo stesso Centro regionale di documentazione per la promozione della salute in collaborazione con la Regione Lombardia.
Buone prassi. La guida è dedicata in particolare a datori di lavoro manger e dirigenti, con l’intento di promuovere azioni per la gestione corretta di una quota significativa di una forza lavoro colpita da patologie o al rientro dopo un lungo periodo di assenza.
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “Per malattia cronica s’intende qualsiasi malattia che porta a problemi di salute e disabilità che necessitano una gestione costante per un periodo di tempo negli anni”. Si intendono quindi per croniche le malattie non trasmissibili, quelle legate all’invecchiamento, allo stile di vita, alla presisposizione genetica. Patologie quindi che vanno a incidere quotidianamente sulla qualità della vita e sulle abitudini delle persone.
La guida dopo aver elencato dati, numeri e dettagli in merito alle patologie, passa a illustrare suggerimenti e prassi da adottare per il reinserimento dei lavoratori e per la promozione di un ambiente di lavoro sano.
Cosa possono fare i datori di lavoro per un ambiente sano. Innanzitutto cercare di ottenere cambiamenti positivi a lungo termine, dove:
- “I principali portatori d’interesse coinvolti nel processo dovrebbero assumersi delle responsabilità.
- Le Risorse Umane dovrebbero fornire un sostegno efficace per le iniziative di salute sul luogo di lavoro.
- Le richieste di completare la documentazione sanitaria devono essere soddisfatte e i lavoratori devono avere accesso a servizi specialistici.
- I rischi per la salute e la sicurezza devono essere valutati e controllati.
- Ci dovrebbe essere un approccio sistematico volto a coordinare gli interventi per permettere ai lavoratori con malattie croniche di continuare a lavorare o facilitare il loro rientro al lavoro.
Quindi seguire questi requisiti basilari:
- I datori di lavoro hanno un obbligo legale e una responsabilità sociale di impresa.
- Il supporto dovrebbe essere incentrato sugli individui con malattie croniche – dove c’è un rischio che il lavoro esistente non potrà più essere eseguito – che potrebbero essere sostenuti in una fase iniziale , attraverso un’ azione preventiva.
- La partecipazione dei lavoratori è del tutto volontaria e l’eventuale rifiuto non dovrebbe comportare una discriminazione sul lavoro.
La guida passa poi a elencare un piano operativo in sei fasi, da seguire per una pratica utile. Le fasi sono: Identificare chi ha bisogno di aiuto; rimanere in contatto; incontro iniziale; revisione del caso; elaborare un programma di ‘rientro al lavoro; monitorare il piano.
Chiudono la pubblicazione gli elenchi delle fonti di notizie, dei siti utili, una chek-list per il datore di lavoro e una lunga serie di raccomandazioni ancora una volta espressamente indirizzate a datori di lavoro e dirigenti.
Info: Enwhp e DoRS, buone prassi salute lavoro malattie croniche