ROMA- Quando un incidente sul lavoro provoca gravi danni alla salute del lavoratore tali da comportare uno sconvolgimento delle abitudini di vita di tutta la famiglia, si ha diritto ad un risarcimento per danni non patrimoniali. Lo ha sancito una sentenza della terza sezione civile della Corte di Cassazione, la n. 19517/2010, in seguito al ricorso di un dipendente Telecom di Trento al quale un infortunio sul lavoro ha causato un’invalidità dell’80% con ripercussioni anche nella sfera sessuale.
Si tratta di una sentenza importante se si considera che il risarcimento del danno, prima degli anni ‘80, doveva tendere esclusivamente a reintegrare un danno squisitamente di carattere patrimoniale: la perdita, capitalizzata, del guadagno conseguente ad una riduzione della capacità lavorativa provocata dalla lesione subita dall’infortunato. Si trattava cioè di un puro indennizzo con beneficiario l’infortunato. Solo in seguito si arrivò a riconoscere il cosiddetto danno morale, una ripercussione patrimoniale indiretta del dolore, il cui destinatario è sempre l’infortunato anche se nella valutazione si tiene conto delle limitazioni provocate dall’infortunio sua vita di relazione e ad aspetti di natura extralavorativa, quali l’attività sportiva, gli impegni artistici e culturali, l’esplicazione dei rapporti sentimentali e così via. Con la nuova sentenza della Corte di Cassazione anche coloro che entrano in relazione con l’infortunato hanno diritto al risarcimento.
Il caso concreto esaminato dalla Corte, infatti, aveva determinato uno vero e proprio sconvolgimento delle abitudini di vita dell’intera famiglia della vittima, tra l’altro causando all’infortunato un grave danno alla sfera sessuale e quindi riflettendosi ai rapporti coniugali. Per questo la Cassazione ha confermato una condanna ad un risarcimento danni di complessivi 120.000 euro (per danni non patrimoniali) in favore della moglie e di due figlie di un dipendente Telecom infortunato che aveva riportato una invalidità dell’80%. La somma ottenuta come risarcimento sarà divisa dunque tra i familiari 60mila euro andranno alla moglie mentre le due figlie avranno 30 mila euro ognuna: questo perché le conseguenze dell’infortunio hanno sconvolto le abitudini di vita di tutti e causato la privazione di rapporti sessuali tra i coniugi.