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A Cassino un operaio muore nella cartiera Wepa

CASSINO – Si sono svolti a Sant’Angelo in Theodice, suo paese di residenza, i funerali di Bruno D’Alessandro, l’operaio deceduto lo scorso giovedì a causa di un grave incidente sul lavoro.

D’Alessandro, padre di due figli, era impiegato da più di 25 anni come addetto all’imballaggio presso la Wepa Lucca, già Scala, nell’impianto meglio noto come la “cartiera di cassino” ed è qui che giovedì la sua vita si è interrotta. Quella sera stava per finire il turno quando qualcosa non ha funzionato nel meccanismo automatizzato che serve a trasportare ad un livello superiore le scatole di carta igienica imballate e pare che per ovviare al problema e non bloccare la linea produttiva l’operaio si sia introdotto all’interno di una delle colonnine protette da recinzione e da sistemi di sicurezza che in quel momento sono risultati disattivati. Il meccanismo si è rimesso improvvisamente in moto schiacciando l’operaio . I soccorsi sono stati inutili.
Si sta indagando sulla effettiva dinamica dell’incidente e sulla responsabilità di chi abbia permesso la disattivazione dei sistemi di sicurezza ma è anche possibile che l’operaio abbia agito per sua iniziativa.
L’impianto, che è stato fermo un giorno in segno di lutto, ha ora ripreso la produzione. L’elevatore causa dell’incidente è sotto sequestro e sarà sottoposto a verifiche dagli organismi competenti.

Solidarietà, dolore e rabbia sono stati manifestati da molti, primi fra tutti i colleghi di Bruno che hanno partecipato ai funerali stringendosi intorno alla famiglia e hanno indetto alcune ore di sciopero in segno di protesta per pretendere condizioni di lavoro più sicure e la severa attuazione della normativa. Franco Di Domenico, segretario provinciale Flmn – Cub ha dichiarato “ Chiedo siano rafforzati i controlli di sicurezza nei luoghi di lavoro in tutti i siti produttivi, altrimenti fra qualche tempo staremo qui a commentare altri fatti tragici”. Una richiesta di maggiori controlli viene anche dal consigliere regionale del Lazio del PD Tonino D’Annibale.
I sindacati hanno inoltre chiesto all’azienda di devolvere alla famiglia di Bruno D’Alessandro il corrispettivo non pagato ai lavoratori in sciopero.
Anche il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Mario Abbruzesi ha voluto esprimere vicinanza e cordoglio alla famiglia e ha espresso sconcerto e preoccupazione per questo ennesimo lutto.
Azioni di prevenzione e controllo  devono essere messe al primo posto dell’agenda sociale perché non è possibile che in una società civile si muoia di lavoro.

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