ROMA – Richiesto a Taranto il rinvio a giudizio per ventotto persone ai vertici di ex Italsider e Ilva, per i casi di morti correlabili all’amianto di quindici dipendenti. Deceduti tra il 2004 e il 2010 e impiegati negli stabilimenti dal 1975.
Le accuse per il rinvio a giudizio formulate dal gup del tribunale di Taranto Giuseppe Tomassino e dal pm Raffaele Graziano vanno dall’omicidio colposo alla violazione di norme riguardanti la sicurezza, fino alla mancata adozione di cautele contro gli infortuni e le malattie professionali. ONA e Contramianto tra le parti civili.
Tornando al primo processo Eternit, i familiari delle vittime aspettano ancora le provvisionali del risarcimento disposte dalla sentenza del 13 febbraio. Il 12 giugno sul sito AFEVA e sui siti di alcuni quotidiano piemontesi è apparsa una lettera firmata (PDF) AFEVA stessa, CGIL, CISL, UIL e indirizzata al ministro della Salute Renato Balduzzi. Lettera contenete una richiesta d’aiuto nell’ottenere il risarcimento stabilito.
In Sardegna sta per aprirsi un’indagine della Procura sulla presenza di frammenti di Eternit sulla spiaggia di Poetto, Cagliari. Il Comune di Cagliari ha intanto disposto 200 mila euro per la raccolta dei frammenti e per il carotaggio dell’area. La gara d’appalto è stata annunciata dal presidente della Commissione servizi tecnologici Fabrizio Marcello.
Attivata una task force che coinvolgerà Regione, Provincia, Arpas e ASL. Nelle analisi fin’ora sarebbero stati riscontrati frammenti nelle aree in prossimità della strada e non sulla battigia. Si attendono risultati definitivi delle ricerche condotte dall’Arpas per capire l’eventuale rilascio di fibre e quindi la necessità di ulteriori e maggiori interventi di bonifica da aggiungere alla già prevista raccolta dei frammenti e ai carotaggi.