TORINO – È di questi giorni l’apertura presso la procura di Torino di un nuovo fascicolo riguardante Eternit. La multinazionale è chiamata questa volta a rispondere della morte per mesotelioma pleurico di un rivenditore di materiali per l’edilizia e della malattia dello stesso tipo contratta dalla moglie.
La coppia conduceva una ditta familiare presso la quale distribuiva manufatti prodotti dall’Eternit contenenti amianto (tubi , canne fumarie, lastre di copertura). Il materiale, regolarmente fornito dalla ditta al rivenditore, veniva scaricato sul piazzale e riposto a mano in magazzino dal titolare stesso che spesso si rendeva disponibile a tagliare i pezzi a misura per la clientela. Tutte le operazioni avvenivano senza adottare alcuna misura di sicurezza: la fibra di amianto prodotta dai tagli veniva semplicemente spazzata via.
Le indagini intendono accertare le responsabilità dell’Eternit nel non aver fornito al rivenditore informazioni adeguate sulla pericolosità del materiale e procedure per il suo trattamento in sicurezza. Il caso è il primo che si presenta riguardo l’indotto della produzione di amianto.