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Ancora morti e incidenti sul lavoro

ROMA – Sono sei gli infortuni mortali occorsi sul luogo di lavoro nell’ultima settimana. Giovedì scorso un operaio edile moriva in un cantiere a Montecompatri folgorato dal contatto di cavi elettrici e un’impastatrice. Nello stesso giorno Carlo Bernacconi, che lavorava su un rimorchiatore al servizio di una nave metaniera è morto al largo del rigassificatore offshore Porto levante (Rovigo) schiacciato da una cassa di acciaio.

Non è certa la causa lavorativa del malore che venerdì 10 ha colpito un autotrasportatore di 32 anni residente a Verano Brianza, mentre stava facendo rifornimento di carburante.

Disposta l’autopsia per la morte avvenuta il 13 febbraio in ospedale di Roberto Innocenzi di 44 anni dell’Aquila. L’uomo stava effettuando delle pulizie al secondo piano dell’edificio 9 del San Salvatore vicino al reparto Utic quando si è sentito male. E’ stato prontamente soccorso ma non c’è stato niente da fare.

Sono due i lavoratori morti il 14 febbraio. Luigi La penna è caduto dal tetto del capannone dell’azienda per cui lavorava. E’ probabile che fosse salito sul tetto per spalare la neve, mansione svolta senza dispositivi di sicurezza e di cui non è possibile sia incaricato un dipendente e  non una ditta specializzata.

Un malore ha ucciso nella note del 14 un vigile del fuoco di 29 anni che era intervenuto con la sua squadra a spegnere l’incendio di una canna fumaria. Il malore ha colto il giovane mentre stava prendendo dell’attrezzatura dal camion.

In ultimo il 15 febbraio, quasi a un mese dall’incidente  avvenuto lo scorso 18 gennaio, è morto Giorgio Dimitrov che non è sopravvissuto alle ustioni e ferite riportate nell’esplosione del metanodotto nel comune di Tresana (Massa Carrara).

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