LECCE – Arresti domiciliari con l’accusa di morte da reato doloso, da rimozione dolosa di misure preventive sugli infortuni sul lavoro. Questo il provvedimento della procura di Lecce che ieri mattina è stato eseguito nei confronti di Attilio Scarlino, amministratore del salumificio di Taurisano, nel quale lo scorso 30 agosto è morto Mario Orlando, operaio di 53 anni, ucciso da una macchina impastatrice.
L’imprenditore è accusato di aver disposto la rimozione delle misure di sicurezza della macchina per favorire la rapidità della produzione.
Gli impianti sono ora sotto sequestro. Oltre ad Attilio Scarlino, sono indagati per omissione dolosa di cautele contro gli infortuni e morte come conseguenza di altro reato, Antonio Scarlino fratello dell’amministratore e responsabile della sicurezza e Luigi De Paola, capo reparto; omicidio colposo per Mario De Icco, l’operaio indagato per aver inavvertitamente azionato l’impastatrice.