MILANO – Beppe Grillo, il comico genovese, si occupa spesso sul suo blog di sicurezza sul lavoro.
E’ la nuova frontiera di Internet, per far sapere ciò che a volte i mass media nascondono o minimizzano. Grillo mette in risalto che le sanzioni sono state dimezzate ed ora è più facile, per gli imprenditori, farla franca. Critica la nuova campagna di comunicazione del Ministero del Lavoro (“La pretende chi si vuole bene”), che è costata diversi milioni di euro. Così, ieri, il suo post è stato dedicato a una storia di un lavoratore morto durante un incidente. La racconta Anna Vitale Di Lorenzo, sua moglie.
Il giovane operaio, 31 anni, è morto in seguito a un incidente sul lavoro: una ruspa capovolta, durante il periodo estivo. Ecco le sue parole: «Sono passati tre anni, fino a poco tempo fa non ne volevo parlare con nessuno, il dolore era ed è ancora tanto. Ora ne voglio parlare per storie del genere non accadano più, voglio che un padre di famiglia dopo una giornata di duro lavoro torni a casa dalla sua famiglia. Non possiamo più farci scivolare questi morti addosso come se fossero dei banali incidenti, non sono morti bianche sono morti rosse, come il sangue che ho visto il giorno dopo, dove è morto mio marito. Dopo tre anni ci sono quattro indagati per omicidio colposo, e non capisco perchè bisogna aspettare tanto per avere un po’ di giustizia, e perchè mi devo sentir dire dall’avvocato di non aspettarmi che paghino con la galera».