TARANTO – A pochi giorni dall’ultimo tragico episodio di incidente mortale in Puglia, a Bari, dove è un operaio è morto cadendo dal tetto dell’edificio su cui stava lavorando, ancora un nome va ad allungare la lista delle vittime sul lavoro: Francesco D’Andria.
L’operaio di 42 anni è morto a Taranto precipitando dalla cisterna dell’Eni su cui stava eseguendo operazioni di manutenzione. Sono ancora in corso le indagini per accertare la dinamica dell’incidente. L’operaio, che stava lavorando alla quota di venti metri, indossava una imbracatura ma non è certo che questa fosse vincolata nel momento della caduta.
Cadendo Francesco D’Andria ha riportato gravi traumi cranici che gli sono stati fatali. Inutili i soccorsi anche se arrivati prontamente sia da parte del personale medico della struttura che del 118.
Forte la reazione dei suoi colleghi e dei lavoratori tutti che in una nota hanno espresso solidarietà, cordoglio e assoluta vicinanza ala famiglia dell’operaio e hanno ribadito con forza la necessità di innalzare i livelli di sicurezza sul lavoro e la tutela dei lavoratori che troppo spesso si trovano a rischiare la vita perchè non adeguatamente protetti.
Anche le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm, Filctem, Femca e Uilcem di Taranto hanno voluto partecipare del dolore per questa perdita e hanno manifestato la loro richiesta di maggiore sicurezza per i lavoratori indicendo alcune ore di sciopero e riunendo tutti i lavoratori in una assemblea generale, che si è tenuta ieri nel piazzale della raffineria Eni di Taranto, per richiamare l’attenzione di tutti sui problemi della sicurezza.
Non ci sono parole per commentare la gravità del ripetersi di questi incidenti. Nonostante si facciano continui sforzi per informare, formare e vigilare sulla salute sicurezza dei lavoratori la scia di tragici eventi non sembra finire. Sia Francesco D’Andria, l’operaio di Taranto, che Daniele Nitti a Bari hanno perso la vita per una caduta da quota mentre e stavano eseguendo lavori di manutenzione. E’ proprio questo tipo di operazioni, e le particolari condizioni di lavoro e di alto rischio che ne conseguono, l’oggetto della campagna dell’Eu- Osha per la Settimana europea della Salute e Sicurezza sul Lavoro promossa per sensibilizzare e informare lavoratori e datori di lavoro sui particolari rischi dei lavori di manutenzione.
Tutto questo ancora non basta. Sempre maggiori sforzi devono essere profusi, informando, formando e sorvegliando severamente che le norme siano rispettate, affinché mai più possano ripetersi eventi di tale gravità.