CASALE MONFERRATO (AL) – Processo Eternit. Il comune di Casale Monferrato ha deciso di accettare la proposta di risarcimento avanzata da Stephan Schmidheiny, imputato insieme a Louis de Cartier per le morti causate dall’amianto e accusati di disastro ambientale doloso e omissione volontaria di cautele nei luoghi d lavoro. 18,3 milioni di euro la cifra offerta da Schmidheiny in cambio della rinuncia da parte del comune a costituirsi parte civile. Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre il consiglio comunale ha deliberato a favore dell’offerta. Con 19 voti favorevoli e 11 contrari.
“Ottenere subito il risarcimento economico dovuto evita di dover attendere la chiusura del processo e i diversi gradi di giudizio, e mette al riparo da future difficoltà di riscossione dovute alla nazionalità degli imputati, che non risiedono in Italia” – ha commentato la scelta il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi – “Una parte importante dei fondi ricevuti sarà destinata ad aiutare la ricerca sul mesotelioma, in modo da dare qualche speranza in più agli ammalati e a coloro che dovessero ancora essere colpiti da questa grave forma tumorale. Inoltre è stato approvato un emendamento affinché si crei una commissione non politica che vigili sulla gestione e l’utilizzo dei fondi”.
La scelta è stata duramente contestata dall’Associazione familiari vittime dell’amianto AFEVA: “Stanotte si è consumata una frattura nel fronte della lotta all’amianto, che aveva sempre visto uniti cittadini e istituzioni. Ma noi non demordiamo e non indietreggeremo di un millimetro” – ha dichiarato Bruno Pesce – “ci sono altri 11 Comuni del Monferrato cui sono stati offerti 160mila euro ciascuno […] vedendo il comune capofila che si sfila potrebbero adeguarsi; in questo modo contribuiranno anche loro ad alleggerire la pena per l’imputato”.
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