ROMA – Si sono tenute rispettivamente il 24 e il 25 ottobre le presentazioni dei rapporti regionali INAIL 2011 per la Regione Liguria e per la Regione Lombardia.
In Lombardia è del 4,7% la diminuzione percentuale delle denunce per infortuni sul lavoro pervenute: da 133.312 denunciati nel 2010 passano a 127.007. Dopo un primo periodo in cui la riduzione degli infortuni era da porre in relazione con la contrazione dell’occupazione, nel momento attuale, confrontando i dati ISTAT sull’occupazione, che è sostanzialmente rimasta stazionaria, è possibile confermare un effettivo miglioramento delle condizioni di prevenzione sicurezza nell’apparato produttivo regionale.
In calo anche il numero di lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro. Nel corso del 2011 sono stati 120. 127 gli incidenti mortali nel 2010.
Analizzando i dati nel dettaglio i dati relativi ai lavoratori stranieri, che rappresentano il 19,7 della forza lavoro lombarda, mostrano, in controtendenza con la media regionale, un aumento. 24981, i casi denunciati, 15 in più dello scorso anno. Le vittime del lavoro di origine straniera nel 2011 sono 22, 25 nel 2010. Marocco Albania e Romania le nazionalità dei lavoratori più frequentemente coinvolti in infortuni.
È il 30,4% del totale la quota di infortuni occorsi a donne. Considerando che l’universo femminile rappresenta il 42% dei lavoratori lombardi, il dato mostra che il fenomeno infortunistico colpisce in maniera più pesante i lavoratori uomini: solo un incidente su tre coinvolge donne.
Infortuni in itinere. Questo il quadro attuale: nel 2011 gli infortuni in occasione di lavoro sono diminuiti, passando da 114.404, a 109.410. Aumentati però di cinque unità gli incidenti mortali (84 nel 2010, 89 nel 2011). Tra questi infortuni quelli occorsi in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo ecc.) nel 2011 sono stati 100.703, mentre i restanti 8.707 sono giunti su strada ad autotrasportatori, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale. 62 tra gli incidenti mortali sono avvenuti in ambiente di lavoro e 27 su strada.
Gli infortuni in itinere erano 18.908 nel 2010 e sono calati a 17.597 nel 2011. Sensibile la diminuzione di incidenti mortali nel tragitto casa-lavoro, che in Lombardia passano da 43 nel 2010 a 31 nel 2011 (-27,9%).
Generalmente in diminuzione anche le denunce per malattie professionali. Il dato, però declinato per ogni comparto lavorativo mostra una rilevante diminuzione delle denunce nel settore dell’industria e dei servizi a fronte invece di un aumento nell’agricoltura (+40,3%) e tra i dipendenti conto stato (+30,4%), settori dove è ancora in atto il processo di emersione delle malattie professionali recentemente inserite tra quelle tabellate quali le malattie osteo articolari e da sovraccarico biomeccanico in agricoltura.
Info: Rapporto INAIL Lombardia 2011.
In Liguria. Sono in diminuzione, -10,6 % rispetto al 2008, gli incidenti denunciati in Liguria nel 2011. 25940 i casi denunciati, che rappresentano circa il 3,5% del fenomeno nazionale. Leggermente in calo anche il numero di incidenti mortali: 16 nel 2011 a fronte di 17 nell’anno precedente. Di questi 12 sono avvenuti nei luoghi di lavoro, 3 in itinere, nel percorso casa-lavoro, e 2 in occasione di lavoro su strada.
Il fenomeno infortunistico ha colpito principalmente i settori produttivi dei trasporti e delle costruzioni. A seguire le attività immobiliari e servizi, e la Pubblica Amministrazione.
In diminuzione le denunce per malattie professionali che dopo aver subito un’impennata nel 2010 con 971 denunce, si attestano quest’anno sugli 848 casi, il 12,7% in meno.
I casi, denunciati primariamente da lavoratori impiegati nell’industria dei mezzi di trasporto, nelle costruzioni, nei trasporti e nell’industria dei metalli, riguardano tre tipologie di malattie: le malattie riferibili all’amianto, sia croniche che neoplastiche, rappresentano tra il 35 e il 40%, dei casi, a seguire le ipoacusie e le malattie osteo-artro-muscolo-tendinee, rivestono, tra il 20 e il 25% delle denunce pervenute.
Info: Rapporto INAIL Liguria.
Leggi anche: rapporto INAIL Valle d’Aosta.