PERUGIA – Presentanto il Rapporto Regionale INAIL 2001 Umbria. Sono 13.343 i casi denunciati nel 2011, il 10,3% in meno dell’anno precedente (14.886 casi). Diverso l’andamento per gli incidenti mortali che registrano un aumento: da 16 del 2010 passano a 18 nel 2011, quattordici dei quali verificatesi nella provincia di Perugia.
Sono da imputare alla gestione Industria e Servizi tredici casi di morte bianca su 18.
Sono 5 i casi mortali verificatisi in agricoltura, il 27.7% del totale. Gli incidenti mortali sono avvenuti tutti in ambiente di lavoro ordinario tranne un unico incidente mortale avvenuto in itinere lungo il tragitto casa-lavoro.
Per quanto riguarda gli infortuni il comparto lavorativo più rischioso risulta essere quello dell’industria e dei servizi tra cui si evidenziano l’industria dei metalli e quella alimentare, le costruzioni, il commercio e i trasporti. 1.428 gli infortuni verificatisi in agricoltura, il 10.7% del totale.
È accadutAa in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo) la maggior parte degli infortuni denunciati: 12.147 casi, pari a circa il 91%. I restanti 1.196 casi è invece avvenuta in itinere. Rispetto agli infortuni in ambiente di lavoro (-9.7%), gli infortuni in itinere hanno mostrato una riduzione più consistente (-16.8%)
L’andamento infortunistico per quanto riguarda i lavoratori stranieri continua a diminuire (-1,1%) ma aumentano i casi mortali. Sono 5 i lavoratori stranieri vittime del lavoro nel 2011.
Gli infortuni occorsi a stranieri rappresentano il 16.5% del totale: in media 1 infortunato su
6 è straniero, una tipologia di lavoratore che spesso è addetto a mansioni pericolose, che conosce e applica poco le procedure di sicurezza e che deve affrontare difficoltà di comprensione linguistica che possono rendere più difficile la percezione del rischio.
Romania, Albania e Marocco, nell’ordine, sono le comunità che ricorrono più spesso tra quelle che hanno denunciato gli infortuni. Due delle cinque vittime sul lavoro straniere del 2011 provenivano dalla Romania, una dall’Albania, una dalla Polonia e una dalla Repubblica di Macedonia.
Il 72% dei casi denunciati in Umbria nel 2011 è stato indennizzato. Il 93.4% per inabilità temporanea assoluta al lavoro, mentre quelli per inabilità permanente in capitale sono il 5.4% e quelli in rendita circa l’1%.
In espansione continua l’emersione delle tecnopatie: denunciati 1.419 casi, il 6.2% in più rispetto all’anno precedente.In linea con l’andamento tecnopatico nelle altre regioni italiane anche in Umbria le malattie professionali maggiormente denunciate sono quelle osteo-articolari e muscolo tendinee. A seguire ipoacusia da rumore e malattie respiratorie.
Sono 80 i casi di malattie asbesto correlate manifestatesi sul territorio nel 2011: 29 neoplasie (di cui 13 casi di mesotelioma pleurico e 16 di carcinoma polmonare), 21 casi di asbestosi e 30 di placche pleuriche.
Per approfondire: Rapporto regionale Umbria 2011.
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