TORINO – Pubblicate nel focus infortuni sul lavoro del sito del DoRS della Regione Piemonte tre nuove storie di incidenti.
Le storie pubblicate sono Bastava uno sguardo, L’ultimo giro di giostra e Lo raccolsero che ancora respirava e vanno ad aggiungersi ai tre recenti casi affrontati lo scorso febbraio.
Bastava uno sguardo descrive la storia di un infortunio avvenuto nel reparto per l’impaccatura e il confezionamento di laminati in ferro. Durante una piccola operazione di manutenzione l’intempestivo riavvio del macchinario, operato da un secondo operaio ha causato gravi lesione all’operaio che stava operando sulla macchina. L’inchiesta ha rilevato la mancanza di adeguati sistemi di blocco e la mancata predisposizione di procedure sicure. Il caso conferma inoltre la pericolosità delle operazioni di manutenzione e la necessità di una rigorosa formazione alla sicurezza anche per i lavoratori interinali.
L’ultimo giro di giostra racconta di un infortunio avvenuto all’interno di un magazzino automatizzato di un’industria tessile in cui un operaio impiegato in operazioni di manutenzione è rimasto schiacciato da un carrello semovente operante in modalità automatica. L’inchiesta ha mostrato che la vittima è potuta entrare nella zona pericolosa con i carri AGV operanti in modalità automatica, in quanto il magazzino era completamente difforme, per quanto riguarda la sicurezza degli operatori, a quanto specificato nel manuale d’uso e manutenzione. Erano infatti disattivate molte delle sicurezze che permettevano l’ingresso, la sosta e il transito in tutte le aree definite pericolose.
La verifica dell’impianto ha permesso di evidenziare diverse mancanze, elusioni e violazioni delle norme di sicurezza.
Lo raccolsero che ancora respirava descrive l’infortunio accaduto a un operaio che stava svolgendo alcune operazioni in un’azienda metalmeccanica rimasto schiacciato dalla caduta di un filtro per l’aspirazione dei fumi che stava installando.
Le indagini svolte hanno evidenziato che l’operaio aveva deciso di propria iniziativa di spostare il filtro e ha cercato delle funi all’interno dello stabilimento senza chiedere a nessuno l’autorizzazione all’utilizzo. Le funi impiegate erano in cattivo stato di manutenzione e il collegamento delle funi tra filtro e carroponte non era stato realizzato in modo corretto.
L’inchiesta ha quindi rilevato, oltre alla mancata adozione di procedure adeguate anche l’utilizzo in cantiere di funi per imbracare in cattivo stato di conservazione, prive di manutenzione, di targhette e certificazioni e pertanto non a norma. Irregolarità rilevate anche sugli strumenti di sollevamento utilizzati che non tenevano conto del peso dei carichi da movimentare, dei punti di presa, dei dispositivi di aggancio e della configurazione dell’imbragatura
Per approfondire: A un certo punto…