ROMA – In quasi un anno 135 persone sono morte lavorando in un cantiere. Questo il dato più tragico diffuso dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, società che a Mestre offre un servizio di gestione completa della progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in ambito ingegneristico e che attraverso l’Osservatorio fornisce dati rilevanti per affrontare con sempre maggiore efficacia la questione della sicurezza dei lavoratori.
La sicurezza nei cantieri resta un tema di tragica attualità: il 28% delle morti sul lavoro avvengono nel settore dell’edilizia.
Ogni regione d’Italia è colpito da questi eventi e la triste classifica vede al primo posto la Campania dove nel 2010 sono morti 18 operai, seguita da Lazio e Lombardia con 14 incidenti mortali, Emilia Romagna e Veneto con 12, e Sicilia (11).
Napoli, Latina, Roma e Milano le città in cui sono avvenuti più incidenti ma in quasi tutto il territorio nazionale sono incorsi eventi luttuosi che hanno colpito soprattutto operai tra i 40 e i 59 anni, molti dei quali di origine straniera.
Il 15% delle vittime di lavoro nei cantieri sono stranieri e tra questi il 28% sono rumeni e il 38% sono albanesi.
Quali le principali cause degli incidenti mortali?
Al primo posto la morte per caduta dall’alto, ma altre cause ricorrenti sono lo schiacciamento dovuto a alla caduta dall’alto di oggetti pesanti, la folgorazione, il ribaltamento di mezzi in movimento o l’impatto con mezzi e veicoli in movimento.
E’ una strage quasi quotidiana le cui cause sono identificabili e preventivabili: c’è ancora troppa poca informazione e formazione alla sicurezza e troppo spesso gli adempimenti di legge vengono adottati solo sulla carta.
Ogni giorno chi lavora in un cantiere viene esposto a pericoli che mettono a rischio la vita lavorando in altezza senza imbracature, senza indossare l’elmetto o le scarpe antinfortunistica, senza ponteggi a norma e soprattutto senza un piano di lavoro dettagliato che tenga conto dei rischi di ogni operazione che si va a compiere.
Le attività di lavoro in un cantiere devono essere a norma di legge preventivate scegliendo i sistemi di sicurezza da adottare specificamente per ogni cantiere.
Questo l’obiettivo del Piano Operativo sulla Sicurezza che tutte le imprese devono redigere ma che troppo spesso vengono redatti su base teorica o su modelli prestampati e senza effettuare una reale valutazione dei rischi nello specifico cantiere.
Ricade nella responsabilità del datore di lavoro far sì che la progettazione della sicurezza non sia solo un adempimento burocratico ma davvero un’operazione volta a tutelare i lavoratori nello svolgimento di operazioni rischiose.
Di primaria importanza quindi diffondere una reale cultura della sicurezza sul lavoro perché neanche la lista interminabile delle vittime del lavoro sembra motivare un cambiamento culturale che deve essere promosso in ogni modo.