PECHINO – Emanato un nuovo regolamento per le cave sotterranee che impone ai dirigenti degli impianti di scendere nel sottosuolo insieme agli operai. Una soluzione estrema che obbligherà i vertici delle compagnie minerarie a prendere atto sulla propria pelle delle condizioni in cui versano i lavoratori e capire una volta per tutte che le loro scelte, tutelando i profitti, mettono a rischio l’incolumità fisica di chi lavora sottoterra. Come hanno scritto alcuni giornali cinesi, questa norma obbligherà i dirigenti a “scegliere tra la propria incolumità e il profitto”. La questione mineraria in Cina, infatti, è molto critica: proprio nei giorni scorsi sono morti 21 operai a causa di un’esplosione in una miniera di carbone gestita dalla società Pingyu Coal & Electric Company, nella zona centrale della Cina. Altri 16 operai sono rimasti feriti, e oltre 200 sono invece saliti in superfice in buone condizioni di salute. Ma è solo l’ultimo caso: nel 2009 ci sono stati 2.631 morti nelle miniere cinesi, perchè le misure di sicurezza sono minime e ritmi di lavoro molto incalzanti.
Ecco perchè il nuovo provvedimento segna un importante passo in avanti verso la tutela della salute e sicurezza dei minatori: è stato elaborato dall’amministrazione statale per la Sicurezza sul lavoro, di concerto con quella per la Sicurezza nelle miniere, ha lo scopo di migliorare la tutela dei lavoratori del comparto minerario che sono una delle categorie maggiormente esposte agli incidenti sul lavoro in Cina.
Il 70 per cento dell’energia consumata dal Paese della Grande Muraglia proviene dal carbone e quindi dalle miniere. Nonostante siano stati fatti notevoli passi avanti in materia di sicurezza, ogni anno i minatori che perdono la vita all’interno delle cave sono migliaia.
Nonostante le autorità abbiano disposto la chiusura di un numero elevatissimo di cave illegali e abbiano disposto la chiusura di moltissime piccole miniere, con il duplice scopo di diminuire la produzione di carbone e favorire le strutture di grandi dimensioni che sono più facili da controllare e mediamente più sicure rispetto alle altre, i numeri delle morti in cava quest’anno sembrano nuovamente in aumento: da gennaio ad agosto le vittime accertate sono 1.261, contro le 1.175 dello stesso semestre del 2009.
Troppo frequentemente si verificano crolli, fuoriuscite di gas, allagamenti e altri incidenti causati dalla mancata applicazione delle norme sulla sicurezza e dal disfunzionamento degli impianti. La nuova norma oltre a sancire l’obbligo per i dirigenti di recarsi nelle gallerie pene più severe: in caso di incidente le società dovranno corrispondere multe da 5 milioni di yuan corrispondenti a circa 580mila euro e i dirigenti potranno perdere fino all’80 per cento del loro reddito annuale. I soprintendenti che rifiuteranno di accompagnare i lavoratori in galleria rischieranno una multa di 150mila yuan, circa 17mila euro, e per la mancata applicazione delle norme sulla sicurezza le sanzioni amministrative e i provvedimenti disciplinari potranno arrivare fino al licenziamento dei responsabili.