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Commissione Marmo: “Tutelare salute e sicurezza di chi lavora in cava”

CARRARA – Si è riunita il 26 ottobre a Carrara la Commissione Marmo che ha affrontato i temi della sicurezza sul lavoro e della prevenzione degli incidenti.  Al centro della discussione il recente lutto che ha colpito Carrara a seguito dell’incidente in cava avvenuto lo scorso 13 ottobre nel capannone della Cooperativa Gioia, la più grande di Carrara, dove due ”fuochini”, stavano preparando l’esplosivo da impiegare in un intervento di messa in sicurezza. Augusto Ricci ha persola vita a seguito della ustione riportata mentre, con Angelo Morelli, stava preparando polvere nera per spostare alcuni massi in modo da mettere in sicurezza il fronte di cava adibito alla lavorazione. Il secondo cavatore, che pure ha riportato gravi ustioni, si è salvato. Sono ancora in corso le indagini per individuare come è avvenuto l’incidente e accertarne le responsabilità. L’uso della polvere nera, esplosivo che brucia in modo progressivo dopo l’innesco di una miccia, è sottoposto ad autorizzazione ma è regolarmente usato in cava.
La Commissione Marmo, presieduta da Nicola Marchetti, ha ascoltato attentamente i rilievi fatti dalla dottoressa Maura Pellegri, responsabile del Dipartimento di Sicurezza e Prevenzione nei Luoghi di Lavoro dell’Asl, per quanto riguarda le condizioni di sicurezza nelle cave del carrarese.
Oltre a un resoconto sullo stato delle indagini dell’incidente appena occorso sono stati affrontati altri temi urgenti per la sicurezza dei lavoratori e per la cittadinanza. E’ stata segnalata una situazione critica per quanto riguarda i cumuli di terre sia in cava che fuori cava. Il territorio di Carrara ospita infatti numerosi scarichi di detriti di cui è imprescindibile sorvegliare andamento valutando con estremo rigore il rischio geologico che possono innescare. Si è fatta presente la necessità di una vigilanza maggiore e di una regolamentazione meno permissiva cui pervenire anche attraverso un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria. E’ stato poi sottolineata la gravità di rischio rappresentata dalle strade di arroccamento, quelle strade di terra battuta che nascono sui cumuli di detriti per permettere l’accesso ai camion e trasportare il marmo a valle. Le vie di arroccamento sono ripidissime, con bruschi tornanti e poggiano su un terreno non stabile, rappresentano quindi un rischio altissimo per i trasportatori e sono possibili cause di frana.
Per dare seguito e una risposta fattiva  alle questioni sollevate dalla dottoressa Pellegri è stata convocata una nuova commissione alla presenza anche del Direttore generale del Comune di Carrara e dirigente del settore marmo dott. Tonelli.
Si auspica quindi un intervento urgente ed efficace di messa in sicurezza del territorio per la cui finalità è stato anche messo a punto un progetto di prevenzione che è in attesa di finanziamento da parte della Regione.

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