Per “grande distribuzione” si intendono tutte quelle unità operative del commercio che dispongono di una superficie di vendita superiore a 400 mq. Si tratta dei supermercati, ipermercati, discount, grandi magazzini, caratterizzati dalla specializzazione o meno dalla presenza alimentare, che vendono una tipologia unica, prevalente o meno di prodotti.
Per l’Inail, presso il quale sono assicurate più di 10.000 aziende del settore, le denunce di malattie professionali più frequenti sono quelle relative ai disturbi muscolo-scheletrici, ma le attività del comparto sono fortemente soggette a fattori di rischio per la salute (malattie respiratorie) attribuibili, da una parte, agli agenti chimici e biologici presenti nelle polveri, farine, derivati animali, e, dall’altra, alle escursioni termiche per il lavoro in ambienti condizionati o in celle frigorifere.
Questo articolo prenderà in esame i disturbi muscolo-scheletrici, con riferimento alle attività di carico e scarico, per i quali l’Inail ha messo a disposizione un’utile pubblicazione (I disturbi muscolo-scheletrici lavorativi).
Vi si mette in rilievo come questo tipo di malattie, in sigla Dms, malattie e disturbi muscolo-scheletrici da sovraccarico biomeccanico*, costituisca una delle principali cause di assenza per malattia in molte attività. “Quasi il 25% dei lavoratori dell’Unione europea soffre di mal di schiena e il 23% lamenta dolori muscolari. Il 62% dei lavoratori svolge operazioni ripetitive con le mani o le braccia per un quarto dell’orario di lavoro; il 46% lavora in posizioni dolorose o stancanti; il 35% trasporta o movimenta carichi pesanti”.
Le conseguenze dei Dms sono pesantissime da un punto di vista sociale ed economico, ma possono essere ridotte a condizione che:
- i singoli datori di lavoro, i lavoratori, le parti sociali e le istituzioni collaborino per risolvere il problema dei Dms;
- che gli interventi programmati tengano in considerazione “l’intero carico esercitato sul corpo”, vale a dire tutte le forme di tensione a cui è sottoposto il corpo, oltre che i carichi trasportati;
- i datori di lavoro si impegnino a reinserire i lavoratori affetti da queste patologie in mansioni adeguate.
La pubblicazione dell’Inail considera le patologie e i disturbi più di frequente denunciati anche dagli operatori della grande distribuzione (rachide – collo schiena; arti superiori –spalle, braccia, mani ; arti inferiori – gambe, piedi) che dipendono in gran parte da affaticamento muscolare, da infiammazione delle strutture tendinee o da degenerazione della colonna vertebrale.
Anche alcune patologie dell’apparato circolatorio – gonfiore degli arti e vene varicose – possono derivare da erronei movimenti e/o da posture statiche prolungate.
Come organizzare adeguatamente il lavoro di movimentazione manuale dei carichi durante la giornata? Le risposte, nell’All. XXXIII del TU 81/08, con le norme tecniche della serie Iso 11228 che consentono di “calcolare un indice di rischio che tiene conto delle condizioni reali, considerando tutti i fattori eventualmente presenti in una determinata attività lavorativa, e anche di ricavare il peso massimo movimentabile” (es. 25 kg per i maschie 15 per le femmine). La stessa norma tecnica permette di “calcolare il valore di peso massimo movimentabile nelle effettive condizioni lavorative, tenendo conto di una serie di parametri” (postura, frequenza e durata del sollevamento).
La pubblicazione dell’Inail, indica anche alcune regole generali per evitare danni durante il sollevamento, le corrette posture specialmente per le attività lavorative particolari, e infine una serie di esercizi fisici di rilassamento, di stiramento, di rinforzo dei gruppi muscolari.
Un prossimo contributo riguarderà le malattie respiratorie nella grande distribuzione.
* Possono contribuire all’insorgenza dei Dms anche il ritmo di lavoro, un ambiente di lavoro freddo, le difficoltà d’interazione con le macchine o gli strumenti di lavoro, ecc.
Continua mercoledì 8 ottobre 2014: grande distribuzione malattie respiratorie
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La sicurezza sul lavoro nei magazzini – approfondimento Anfos