La fornitura dell’acqua dei cantieri viene garantita da un impianto al servizio dei lavoratori, delle macchine ed in relazione all’eventuale prosciugamento dell’acqua dagli scavi. Per usi potabili l’acqua deve essere incolore, limpida, priva di odori e sapori sgradevoli, batteriologicamente e chimicamente pura, nei limiti imposti dalla sanità pubblica.
Per l’impasto dei calcestruzzi l’acqua deve essere limpida e priva di sali – solfati e cloruri; priva di limo, materiali organici ed altre impurità in sospensione*. L’approvvigionamento idrico può avvenire mediante allacciamento agli acquedotti municipali o tramite il pompaggio da corsi d’acqua o da pozzi.
L’accumulo segnalato dalla pubblicazione Inail è quello in un serbatoio, installato ad almeno 10 m di altezza dal suolo, con capacità tale da fornire, mediamente, al giorno:
- 80 – 100 l per persona;
- 150 l/mc per gli impasti di calcestruzzo;
- 100 – 120 l/ora per mc d’aria resa al minuto, per i compressori senza refrigeratore;
- 1000 l/mc di ghiaia lavata.
Se l’approvvigionamento si esegue con sistemi semplici di pompaggio, si utilizzano pompe centrifughe, pompe motore immerso o ad asse verticale con motore esterno e lungo albero verticale, pompa a stantuffo, in relazione alla profondità dell’acqua nel sottosuolo** .
In relazione alla gestione idrico sanitaria dei cantieri, per il documento Inail “la progettazione di un cantiere deve necessariamente occuparsi anche della gestione e allontanamento dei reflui, in funzione della dimensione e della durata dei lavori. Nel corso delle attività edili si possono, infatti, originare acque reflue prodotte dai servizi predisposti per i lavoratori, così come scarichi di carattere industriale o acque meteoriche contaminate”.
Le acque di scarico: possono essere addotte direttamente alla fognatura pubblica; possono richiedere lo stoccaggio in vasche e l’eliminazione successiva attraverso autobotti. “Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati e rispettare i valori limite di emissione”.
In generale, il sistema idrico sanitario dei cantieri, tenuto conto degli impatti negativi che una non corretta gestione può avere sull’ambiente, deve essere conforme alle disposizioni in atto***.
* La torbidità massima, consigliata è di 1-2 g/l, eccezionalmente 2-5 g/l.
** Se l’acqua sotto pressione esiste a una certa profondità, si può scavare un pozzo artesiano.
*** Si richiama, in proposito il Testo Unico ambientale vigente (Dlgs 152/ 2006 e ss.mm.ii).
Continua mercoledì 23 settembre 2015: impianti ad aria compressa
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