Se un cantiere è poco illuminato o buio, oppure se l’attività del cantiere si protrae oltre il periodo diurno, è necessario disporre di illuminazione artificiale di sicurezza, per ottenere un illuminamento non inferiore, almeno, a 30 lux (norma UNI EN 12464-2). A ricordarlo è l’Inail nell’opuscolo del 2015 sulla progettazione della sicurezza nei cantieri.
La norma richiamata UNI EN 12464-2* (illuminazione nei luoghi esterni), contiene una tabella con le raccomandazioni di illuminazione in materia di sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro e con riferimento al livello di rischio, all’illuminamento medio mantenuto, all’uniformità di illuminamento e all’indice di abbagliamento.
L’illuminazione potrà essere ottenuta tramite:
a) impianto fisso: deve avere le stesse caratteristiche dell’impianto elettrico di cantiere. In particolare, deve avere un grado di protezione non inferiore a IP44; il tracciato dei cavi di alimentazione e la posizione degli apparecchi deve essere tale da non costituire intralcio; gli stessi debbono essere protetti contro gli urti accidentali.
b) impianto trasportabile, (normalmente a lampada alogena). Lo spostamento degli apparecchi da una posizione all’altra deve avvenire solo dopo aver disattivato l’alimentazione; il cavo di alimentazione deve essere del tipo per posa mobile (H07RN-F o equivalenti).
c) impianto portatile, lampade portatili conformi alla norma CEI EN 60598-2-8 e quindi con queste caratteristiche:
- avere impugnatura in materiale isolante;
- parti in tensione devono essere completamente protette;
- la lampadina deve avere una protezione meccanica.
Le lampade devono avere un grado di protezione non inferiore a IP44.
* Va ricordato che lo stesso TU 81/08 tratta dei requisiti per l’illuminazione dei luoghi di lavoro nell’Allegato IV (art. 1.10).
Continua giovedì 17 settembre 2015: impianto di protezione dalle scariche atmosferiche
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