Nel contesto del Progetto Inail Insula* è stata condotta un’indagine dal titolo: Il ruolo dei Rls nel processo di rilevazione della percezione del rischio nei luoghi di lavoro e sue ricadute in ambito preventivo.
L’indagine ha coinvolto 600 Rls (aziendali, territoriali e di sito produttivo) appartenenti prevalentemente ai tre contesti regionali, Toscana, Marche ed Emilia Romagna, particolarmente attivi sul territorio, per la presenza di reti regionali di Rls consolidate. La rilevazione è stata con dotta nel periodo dicembre 2013 – febbraio 2014.
Su “ambiente lavorativo e percezione del rischio”, la maggior parte dei Rls intervistati è abbastanza d’accordo nel ritenere di avere libertà di scelta nel decidere come svolgere il proprio lavoro (44,5%), di essere aiutata e supportata dai colleghi (48,3%), di poter parlare con il proprio capo di eventuali problemi sul lavoro (34,2%), di avere chiari gli obiettivi ed i traguardi del proprio reparto (36,1%), di avere sufficienti opportunità di chiedere spie¬gazioni ai superiori in merito ai cambiamenti del lavoro (34,6%), di essere parte integrante della propria azienda (35,2%) e di essere soddisfatta del proprio lavoro (42,2%).
Il 39,5% dei Rls dichiara di essere a conoscenza dell’entità dei rischi presenti in azienda.
Alla domanda relativa agli aspetti che possono contribuire a determinare un infortunio, nella scala variabile da 0 a 10, la mancanza di conoscenza e consapevolezza dei pericoli sul luogo di lavoro è quello a cui gli intervistati attribuiscono un contributo maggiore (7,74), seguita dai comportamenti inadeguati dei lavoratori (7,69) e dalla inadeguata adozione di misure di sicurezza (7,25), dall’insufficiente coinvolgimento dei lavoratori (6,89), dalla mancanza/inadeguatezza delle procedure di lavoro (6,79) e dalle fatalità difficilmente prevedibili (4,94).
Formazione. Alla richiesta di attribuire un punteggio su una scala variabile da 0 a 10 ai diversi ambiti/aspetti della formazione, il valore medio più alto si registra per la valutazione dei rischi (8,97); segue la definizione ed individuazione dei fattori di rischio (8,81) e l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione (8,75).
Sulla consultazione da parte del Datore di lavoro, l’indagine Inail rivela che più del 30% dei rispondenti non è mai consultato dal Dl. Il rapporto con il Dl è essenzialmente formale per il 47,6% degli intervistati.
I Rls intervistati considerano utile la sensibilizzare i lavoratori su tematiche relative alla salute e sicurezza (valore medio: 9,36), ma anche l’essere informato delle risposte alle segnalazioni dei lavoratori (9,27), ascoltare i lavoratori (9,25) e essere coinvolto dal Dl sulle problematiche di salute e sicurezza (9,20).
E ancora, questa volta sui rapporti con le figure aziendali per la prevenzione dei rischi e la sicurezza in generale. Risulta che il rapporto dei Rls è partecipativo con il Rspp per il 58,7%, con i lavoratori per il 77,4% , con il Mc per il 44,6.
Il 49,6% degli Rls riesce a conciliare abbastanza bene la propria attività lavorativa con i compiti di Rls, e nel 42,4% dei casi ritiene che il suo ruolo di Rls sia abbastanza considerato nell’economia della gestione della sicurezza sul luogo di lavoro.
Tuttavia, ecco le difficoltà più rilevanti denunciate nell’indagine Inail:
- la mancanza di procedure aziendali per la rac¬colta e la risposta alle segnalazioni dei lavoratori (17,8% delle risposte);
- il rapporto con il DL (13,4%);
- i rapporti con le altre fi gure del sistema della sicurezza (12,0%).
Infine, sul DLgs 81/2008, il 39,8% dei Rls è abbastanza d’accordo nel considerare che le novità introdotte dal TU:
- abbiano aumentato l’importanza della propria figura (ne sono convinti il 27,7%), mentre;
- il 54,5% ritiene che l’81 abbia aumentato il livello di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
* Nella premessa alla sezione del Progetto dedicata ai risultati dell’indagine fra i Rls, si legge: “L’aver previsto la figura del Rls nella Direttiva 89/391 senza dubbio risulta essere una delle novità più rilevanti nell’ambito della tutela della Ssl, così come nel recepimento italiano con la 626/1994.
L’importante ruolo del Rls viene ancor più sottolineato dal TU 81/2008 , nel contesto dell’approccio integrato e partecipato, con le altre figure della prevenzione aziendale, alla valutazione e gestione dei rischi.
Risulta, pertanto, evidente la necessità di analizzare la percezione del Rls sia in relazione alla consapevolezza del proprio ruolo nel contesto normativo di tutela, sia per quanto concerne le interazioni con le altre figure della prevenzione”.
Continua mercoledì 23 luglio 2014: pareri Rspp.
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