Propongo la riproduzione di alcune delle definizioni sull’inquinamento elettromagnetico prese dalla pubblicazione del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Istituto di fisica applicata (IFAC) “Nello Carrara” di Firenze -ultimo aggiornamento, 19/04/2011.
Il campo magnetico è un particolare tipo di campo di forza* (in fisica è una regione di spazio attorno ad un oggetto particolare, detto sorgente del campo nella quale si manifestano forze su altri oggetti della stessa natura della sorgente).
Il campo magnetico prodotto da una corrente continua (come quella prodotta da una pila) è costante nel tempo e si dice campo magnetostatico; il campo magnetico prodotto da una corrente alternata (come quella dell’impianto domestico) varia sinusoidalmente nel tempo e si dice campo magnetico alternato; la frequenza del campo (misurata in hertz, simbolo Hz) indica quante volte la sinusoide si ripete ogni secondo.
La frequenza non è una indicazione di intensità. L’intensità di un campo magnetico oscillante si esprime attraverso il suo valore efficace, dato dall’intensità di un campo magnetostatico di pari contenuto energetico; si può dimostrare che essa è pari al 70% circa del valore di picco.
Una delle caratteristiche più importanti del campo magnetico alternato è la sua capacità di provocare (“indurre”)** correnti elettriche all’interno degli oggetti conduttori esposti, come per esempio un organismo umano.
Ecco le più comuni sorgenti di campo magnetico a bassissima frequenza***:
a) Nell’ambiente esterno:
- centrali di produzione e stazioni di trasformazione dell’energia elettrica,
- elettrodotti di trasmissione e di distribuzione, aerei ed interrati;
- cabine e quadri di distribuzione stradali.Impianti di illuminazione pubblica.
b) Negli ambienti di vita:
- elettrodomestici ed altri apparecchi elettrici di uso comune;
- macchine da ufficio;
- impianto elettrico.
A cosa servono le norme di sicurezza? Le norme di sicurezza hanno lo scopo di proteggere gli individui dalle conseguenze della esposizione agli agenti potenzialmente nocivi, sia che l’esposizione sia legata alla attività lavorativa (individui professionalmente esposti) sia che ne sia estranea (popolazione civile)… le norme di sicurezza sono create per proteggere dal rischio di subire un danno: può infatti accadere che un effetto di solito indifferente possa sfuggire, specie nel caso di esposizioni ripetute e prolungate (croniche), al controllo dei meccanismi fisiologici di compensazione, dando luogo ad un danno: il danno non è certo, ma se ne può stabilire la probabilità in base, per esempio, alla intensità ed alla durata della esposizione.
Qui sotto i limiti di sicurezza specificati dalle più significative normative nazionali o internazionali (esposizioni al campo magnetico a bassissima frequenza.
1) 100 µT:
- norma: Interim guidelines on limits of exposure to 50/60 Hz electric and magnetic fields, Istituzione: ICNIRP, International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, – è una commissione indipendente in seno all’IRPA, International Radiation Protection Association, che a sua volta si ricollega all’Organizzazione Mondiale della Sanità);
- norma: Raccomandazione del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz, Istituzione: Consiglio Europeo2).
2) Limite di esposizione: 100 µT; Valore di attenzione: 10 µT per esposizioni oltre quattro ore al giorno; Obiettivo di qualità: 3 µT per i nuovi insediamenti o impianti:
- norma: Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti; Istituzione: DPCM 08/07/2003.
* Esempi di campi di forze: campo gravitazionale, campo elettrico, campo magnetico (quest’ultimo è generato da qualunque conduttore percorso da corrente elettrica; vi si manifestano forze che agiscono su altri conduttori percorsi da corrente elettrica).
** L’induzione magnetica si misura in tesla [T] e sottomultipli; se ha andamento oscillante nel tempo, la frequenza, misurata in hertz [Hz], indica il numero delle oscillazioni in un secondo.
** Il campo magnetico a 50 Hz emesso dagli impianti, dai sistemi e dagli apparati connessi con la produzione, la trasmissione, la distribuzione e l’utilizzo dell’energia elettrica.
Continua lunedì 28 ottobre…
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Campi elettromagnetici sorgenti
Vdr