La parte del report dedicata all’indagine Insula tra i datori di lavoro aveva come obiettivo:
- di esplorare il livello generale di consapevolezza rispetto al sistema di tutela della Ssl in applicazione del TU 81/08;
- di rilevare la loro percezione relativamente ai rischi per la salute e sicurezza presenti in azienda.
L’indagine si è basata su un campione di circa 1.000 aziende, “rappresentativo dell’intera realtà nazionale e stratificato per macroaree geografiche, dimensione aziendale e settore produttivo”.
L’analisi dei risultati ha permesso di “evidenziare:
- le criticità rilevate dai datori di lavoro nell’espletamento delle attività connesse alla tutela della Ssl;
- i bisogni percepiti, nell’ottica dell’implementazione delle sinergie e dell’ottimizzazione del supporto, finalizzate al miglioramento continuo dell’azione preventiva nei luoghi di lavoro”.
Sulla valutazione e gestione del rischio sono state poste sette domande. La maggior parte dei datori di lavoro è d’accordo, “molto” o “completamente”, sull’utilità delle attività di valutazione e gestione dei rischi svolte in azienda per migliorare la Ssl (56,6%). Se si tiene conto delle dimensioni aziendali, il 37,8% delle aziende medie e il 47,2% di quelle grandi sono “completamente” d’accordo su tale utilità, a fronte di percentuali del 17,6% delle micro e del 23,6% delle piccole aziende.
A proposito della sorveglianza sanitaria (e il Mc) essa è risultata interessare in misura minore le micro-aziende (65,8%) e maggiormente le medie (91,3%) e le grandi aziende (94,2%). Percentualmente i datori di lavoro:
- per il 52,5% ritengono che la sorveglianza sanitaria contribuisca all’incremento dei livelli di Ssl;
- per il 19,6% ritengono che rappresenti un investimento per l’azienda;
- per il 19,6% ritengono che sia un adempimento formale per un obbligo di legge;
- per l’8,3% lo considerano un inutile costo aggiuntivo.
E il Rspp? Viene considerato utile per contribuire “molto” o “completamente” nel 38,5% delle aziende.
Per quanto riguarda il Rls, la percentuale maggiore di datori di lavoro che riconoscono un suo contributo rilevante (“molto” o “completamente”), il 33,9%, è tra le medie aziende, con percentuali più basse tra le piccole aziende (28,5%) e le micro-aziende (23,5%), ma anche tra le grandi aziende (25,5%).
In tema di formazione dei datori di lavoro il 63,6% dei datori di lavoro riferisce di aver personalmente partecipato, negli ultimi cinque anni, a eventi formativi/informativi sui temi della Ssl (la formazione in aula con esercitazioni tecnico-pratiche è ritenuta la più efficace dalla maggior parte dei datori di lavoro, il 48,3%).
Sulla formazione dei lavoratori la maggior parte dei datori di lavoro intervistati ritiene che quella prevista dal TU 81/08 rappresenti:
- un contributo all’incremento dei livelli di Ssl (47,0%);
- un’opportunità di crescita e sviluppo per l’azienda (23,2%);
- un adempimento formale ad un obbligo di legge (21,1%);
- un inutile costo aggiuntivo (8,7%).
Sui costi della sicurezza, nonostante l’attuale situazione economica, il 35,8% dei datori di lavoro ritiene “abbastanza” sostenibile investire, da parte delle aziende, in salute e sicurezza (rispetto alle dimensioni aziendali, emerge che nelle medie e grandi aziende, i datori di lavoro ritengono tale investimento “molto” e “completamente” sostenibile (intorno al 42%), mentre nelle micro-aziende tali percentuali si attestano al 28,3%.
Sul tema della responsabilità nella tutela della Ssl, il 31,6% dei datori di lavoro dichiara di sentirsi “abbastanza” sovraccaricato; “per niente” o “poco” sovraccaricato il 51,3%. In particolare, la percentuale complessiva di coloro che affermano di sentirsi “molto” e “completamente” sovraccaricati è del 25,6% nelle grandi e del 12,0% nelle piccole aziende, mentre si rilevano valori intermedi nelle medie (15,9%) e nelle micro-aziende (19,8%).
In merito al quesito sui maggiori ostacoli percepiti dai datori di lavoro per una efficace gestione della salute e sicurezza nelle loro aziende, ecco la scala dedotta dalle interviste:
- eccessivo numero di adempimenti obbligatori (7,1);
- mancanza di risorse temporali, economiche e umane (7,0);
- eccessiva rigidità da parte degli organi di vigilanza (6,7).
Tra i fattori che possono influenzare l’espletamento delle attività correlate alla Ssl da parte del datore di lavoro e la relativa efficacia in termini preventivi, è stata in particolare focalizzata l’attenzione sull’aspetto della partecipazione attiva e consapevole dei lavoratori.
Infine, “quale impatto ha avuto il TU 81/2008 sul livello di tutela della salute
e sicurezza dei lavoratori? Complessivamente, i datori di lavoro ritengono che il livello di tutela sia aumentato (56,1%), il 42,7% ritiene che sia rimasto invariato e l’1,2% pensa che sia diminuito.
Leggi anche: approfondimento Insula, risposte lavoratori.
Info: tutti i rapporti Insula sito Inail.
Continua giovedì 17 luglio 2014: pareri Medici competenti.