Con l’approvazione definitiva delle “Norme per la tutela della libertà d’impresa – Statuto delle imprese” la Camera ha recepito i principi della Carta europea dei diritti delle Pmi contenuti nello Small Business Act (tra gli altri, la libertà di iniziativa economica, la progressiva riduzione degli oneri amministrativi, la trasparenza e l’equità nell’accesso al credito).
L’applicazione dello Statuto comporterà concreti benefici per quasi tutte le piccole e medie imprese a cominciare dalla risoluzione dei gravosi ritardi nei pagamenti da parte sia della Pubblica amministrazione che dei privati, cosicchè gli imprenditori potranno contare sui “pagamenti certi”, in virtù delle indagini e delle sanzioni dell’Antitrust che scatteranno allo scadere dei 30 o 60 giorni di attesa.
Le organizzazioni di categoria auspicano che l’attuazione dello Statuto con l’adozione delle conseguenti iniziative legislative e regolamentari avvenga con la garanzia della “proporzionalità e gradualità nell’introduzione di nuovi adempimenti in base alla dimensione e al settore merceologico dell’impresa” ma anche del “divieto di introdurre nuovi oneri “amministrativi e di gestione prima che ne siano stati ridotti o eliminati altri”.
Nei 27 Paesi dell’Unione Europea il 99,8% delle imprese (23 milioni) ha meno di 249 addetti e assorbe il 67,4% dell’occupazione. Il 91,8% di esse conta meno di 9 dipendenti.
Secondo l’Annuario statistico ISTAT 2010 l’economia italiana si conferma incentrata sulle Pmi, con il 94,8% con meno di dieci addetti, che impiegano il 47,4% degli addetti e fanno registrare il 32,5% del valore aggiunto.
Info: Statuto delle imprese sul sito della Camera dei deputati.