Le attività dell’autotrasporto sono soggette, anch’esse, alla normativa sulla sicurezza e il datore di lavoro di un’azienda del settore, lavori essa per conto terzi oppure per conto proprio, deve attenersi anche alle disposizioni del TU 81/08.
Tant’è che:
- Se in azienda gli addetti sono in numero superiore a 10, il datore di lavoro deve effettuare la valutazione dei rischi e successivamente elaborare il DVR in collaborazione con il Responsabile del servizio di protezione e prevenzione e con il Medico Competente (figura obbligatoria, se si tiene conto dell’esigenza di effettuare la sorveglianza sanitaria in presenza di possibili quanto frequenti casi di danno alla salute – un es., la movimentazione manuale dei carichi);
- se in azienda gli addetti sono in numero inferiore a 10, il datore di lavoro deve effettuare l’autocertificazione dell’avvenuta valutazione dei rischi (Art.29, c. 5, del TU).
Il comparto degli autocarri/motocarri rappresenta il 9% circa dell’intero parco veicolare italiano (oltre 4 milioni di mezzi), ed è il settore che nell’ultimo decennio ha incrementato di più il numero dei mezzi circolanti. Le vittime sulla strada rappresentano il 55,8% degli infortuni mortali sul lavoro (secondo i dati INAIL 2009, su 1050 infortuni sul lavoro mortali, 586 sono infortuni stradali mortali).
Ma quali sono i rischi del difficile mestiere di autotrasportatore? Sono soprattutto quelli legati:
- Alla preparazione del piano di carico e scarico delle merci;
- all’’eventuale aggancio/sgancio alla/dalla motrice, di semirimorchi o rimorchi;
- alla guida del mezzo;
- allo scarico della merce;
- alla manutenzione del mezzo.
Nella valutazione si dovrà tener conto delle modalità lavorative – che cambiano a seconda del tipo di materiale trasportato, del tipo di automezzo usato e del tipo di attrezzatura utilizzata per le operazioni descritte sopra, diverse dalla guida del mezzo.
Nel DVR si dovranno anche considerare i possibili danni a carico sia dei dipendenti dell’azienda sia di terzi, che sono causati, per lo più e come raccontano le fittissime cronache di nera:
- Dagli incidenti stradali;
- dalla perdita del carico;
- da esplosione, incendio, intossicazione dovuti alla particolare pericolosità di alcune merci trasportate;
- dalle malattie dell’apparato muscolo- scheletrico dipendenti da posture non congrue degli autisti;
- dallo stress correlato al lavoro.
La prescritta attività di informazione e di formazione dei lavoratori (artt. 36 e 37 del TU), oltre che al personale addetto alla guida del mezzo, dovrà essere estesa anche al personale che assiste a terra nelle attività di preparazione del piano di carico e scarico delle merci o di aggancio/sgancio alla/dalla motrice di semirimorchi o rimorchi, o di scarico della merce o di manutenzione del mezzo.