Letture critiche sulle osservazioni della Commissione parlamentare inchiesta infortuni sul lavoro. IV.
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Un tema di grande preoccupazione ma trascurato da troppi anni dalle politiche di settore, è quello della sicurezza degli edifici scolastici, dove l’esigenza di tutela dei lavoratori si coniuga con quella degli studenti. “Tenuto conto anche della vetustà di molti di questi fabbricati, vi sono stringenti esigenze di manutenzione e di messa a norma, che richiedono appositi interventi da parte dello Stato (e degli enti territoriali, visto che la materia rientra in competenze di carattere concorrente). Un impegno concreto su questo fronte deve poter garantire risorse adeguate e consentire anche ai singoli istituti, nell’ambito dell’autonomia scolastica, di fare le operazioni di manutenzione più urgenti”(*).
Le scuole messe peggio sono comprese in un elenco del MIUR compilato nel 2010 dalle singole regioni. Il degrado raggiunge percentuali elevatissime in Calabria, con il 54 per cento di edifici a rischio, ma anche nel Lazio, col 42 per cento di edifici in pericolo. Il Veneto con 36 edifici su cento, è la regione più malmessa del Nord.
Sempre dai dati pervenuti dalle regioni si sa che 42 mila plessi scolastici del Paese sono stati costruiti tra il 1961 e il 1980, che un edificio su tre ha più di 50 anni e che il 4 per cento è stato costruito prima del 1900.
Ma la gravità del fenomeno sicurezza è resa più esplicita dall’assenza, nelle scuole, delle certificazioni obbligatorie (poco più della metà dei plessi scolastici è in possesso del certificato di agibilità statica e di quello di prevenzione degli infortuni sul lavoro; un solo edificio su tre possiede il certificato di conformità dell’impianto antincendio, uno su quattro il certificato di agibilità igienico-sanitaria; quattro edifici su dieci non sono in possesso di certificazione dell’impianto elettrico).
Più in generale, si pone l’attenzione (*) sul problema dell’adeguatezza degli edifici pubblici, considerando che i luoghi nei quali sono ospitate le pubbliche amministrazioni (ospedali, scuole, amministrazioni comunali, ecc.) sono spesso non idonei o addirittura fatiscenti, il che ha evidenti implicazioni sulla sicurezza dei lavoratori.
Anche in questo caso serve una specifica campagna di intervento con l’appostamento di idonee risorse finanziarie. Ma soprattutto occorre reintrodurre il fascicolo del fabbricato per gli edifici pubblici, uno strumento che consentirà di “avere la mappatura completa della storia di ciascuna costruzione”.
(*) Relazione del gennaio 2012 della Commissione parlamentare d’inchiesta del Senato della Repubblica sulla sicurezza sul lavoro.
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