Nel Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2012 ( la stessa seduta del Decreto sviluppo, dal 26 giugno i Gazzetta Ufficiale) è stato approvato un regolamento che ridefinisce gli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Le previste Direzioni regionali e interregionali saranno strutture di decentramento amministrativo dotate di una maggiore capacità operativa e in grado di semplificare l’attività svolta a livello centrale dal Corpo nazionale.
Ecco i compiti delle Direzioni:
- “coordinare le attività dei Comandi provinciali, assicurandone il raccordo con il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile;
- coordinare il processo di programmazione operativa degli obiettivi annuali delle strutture periferiche;
- ottimizzare la gestione delle risorse umane assegnate in ambito regionale;
- razionalizzare le risorse finanziarie e strumentali, anche attraverso la gestione delle procedure contrattuali per la fornitura di beni e servizi che interessano i comandi provinciali”.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, prima frammentato nei vari corpi comunali, fu istituito con il RD Legge del 27 febbraio 1939 per “ tutelare la incolumità delle persone e la salvezza delle cose, mediante la prevenzione e l’estinzione degli incendi e l’apporto di servizi tecnici in genere, anche ai fini della protezione antiaerea”.
Con il DLgs 139/2006 “il Corpo… è una struttura dello Stato ad ordinamento civile, incardinata nel ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, per mezzo del quale il ministero dell’Interno… assicura, anche per la difesa civile, il servizio di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi su tutto il territorio nazionale …lo svolgimento delle altre attività assegnate al Corpo dalle leggi e dai regolamenti…”.
L’organizzazione a livello centrale del Corpo nazionale si articola in Direzioni centrali e Uffici del dipartimento. A livello periferico sono presenti le Direzioni regionali, i Comandi provinciali, i distretti permanenti volontari (dipendenti dai Comandi provinciali), posti di vigilanza e i reparti e nuclei speciali creati “per particolari attività operative che richiedano l’impiego di personale specificamente preparato, nonché l’ausilio di mezzi speciali o di animali”.