GENOVA – Firmato un accordo importate: l’Autorità Portuale assume il ruolo di arbitro nei contenziosi in tema di sicurezza sul lavoro. Il documento che è stato siglato nei giorni scorsi in prefettura, è il frutto di mesi di contrattazione tra le autorità portuali, i sindacati e le parti pubbliche. Il processo si era avviato nei mesi scorsi, quando un documento redatto dal Porto di Genova era stato recepito quale protocollo nazionale per i lavoratori portuali. Il documento introduceva la figura del rappresentante di sito, ma non si era ancora arrivati a definire chi potesse assumere questo incarico. Il SOI (Sistema Operativo Integrato, composto da Autorità Portuali, Capitaneria di Porto, Asl, Direzione Provinciale del Lavoro, Inail e Inps) ha stabilito di incaricare di questo ruolo l’Autorità Portuale.
Il “Documento di autoregolamentazione in merito alla pianificazione in materia di sicurezza del lavoro portuale” siglato in Prefettura dal SOI affida dunque il ruolo di arbitro all’Autorità Portuale, che non si sostituisce così alle responsabilità dei datori di lavoro, ma avrà il compito di facilitare il dialogo e la risoluzione di controversie e contenziosi dove si esplicitino posizioni contrapposte tra lavoratori e aziende. Oltre all’inserimento di questa funzione di arbitrato e mediazione il documento di autoregolamentazione prevede l’avvio di una procedura altamente innovativa. D’ora in poi infatti tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nelle operazioni portuali, dai terminalisti alle compagnie marittime, si impegnano a certificare le loro procedure. Questo permetterà di creare dei manuali operativi che rimarranno come documentazione di riferimento per risolvere casi difficili. Ogni interevento dell’arbitrato diventerà quindi una buona pratica da riportare al comitato di sicurezza e cui far riferimento in futuro.
Il ruolo dell’Autorità Portuale nelle controversie sulla sicurezza sul lavoro
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