ROMA – In un film dell’orrore ci sarebbe probabilmente meno sangue di quello che è stato versato in questi giorni da diversi lavoratori della penisola. Da sabato ad oggi, risultano infatti due lavoratori morti, l’amputazione di un braccio e di 5 dita in due diversi incidenti, e due ustionati gravi.
Il primo incidente è accaduto sabato in Alto Adige dove un uomo di 45 anni ha perso un braccio amputandoselo mentre utilizzava una motosega. Simile l’incidente successo invece in una falegnameria del comasco dove un lavoratore di 50 anni ha perso tutte le dita della mani sinistra finita sotto la sega circolare che stava utilizzando. Ma dalla Lombardia arriva anche la notizia di un altro incidente: due uomini sono stati ricoverati con gravi ustioni sull’80 e il 50 per cento del corpo dopo essere stati investiti da un getto d’acqua a 90 gradi uscito in seguito alla scoppio di una tubatura idraulica. Non si sa ancora molto sulle dinamiche esatte dell’incidente, accaduto a Giussano, in provincia di Monza: le condizioni dei due uomini però sono piuttosto preoccupanti e saranno al più presto trasferiti dal locale San Gerardo al Niguarda di Milano. A concludere la scia di sangue però ci sono anche due lavoratori morti. Un giovane di 30 anni è precipitato dal tetto di un centro sportivo a San Lazaro, vicino Bologna, mentre era impegnato nei lavori di ristrutturazione, una caduta che gli è stata fatale: l’uomo è deceduto infatti durante il trasporto in ambulanza e saranno le indagini dei Carabinieri a verificare che cosa sia accaduto esattamente. Sembra comunque da una prima ricostruzione dei fatti che l’uomo abbia appoggiato il piede in una parte di struttura che ha ceduto precipitando nel vuoto. Il 23 novembre, infine, a Monreale un operaio di 58 anni, Francesco Franzella, e’ deceduto trafitto da una molla pneumatica, mentre lavorava su di un autobus dell’ Amat.