ROMA – Pubblicati da Inail i rapporti regionali 2012 infortuni sul lavoro di Veneto e Umbria.
Veneto. Nel 2012 in regione, dove sono occupate 2.136.000 persone, sono stati denunciati 73.225 infortuni con una diminuzione su base quinquennale del 30% e su base annua del 9,91%. In entrambi i casi i dati sono migliori della media nazionale dove gli infortuni sono calati nei cinque anni di 25 punti percentuali e del 9,5% su base annua. 79 gli infortuni mortali che segnano una riduzione del -29,5%.
Nell’ultimo biennio, distinguendo per gestioni, nell’Industria e Servizi si registra una variazione in diminuzione del 10,1%, in Agricoltura del 7,8% e del 6,4% per i dipendenti dello Stato. Nel complesso gli infortuni riferiti al totale gestioni sono diminuiti di circa il 10% in Veneto e del 9,5 in Italia. Rispetto al totale degli infortuni il 92% sono stati denunciati dalla gestione Industria e Servizi, il 5% dall’Agricoltura e il 3% da Dipendenti Conto Stato
Le province con una maggiore incidenza degli infortuni sono Verona (15.813), Vicenza (13.708), Treviso (13.299) e Padova (13.287).
Le riduzioni maggiori riguardano le attività manifatturiere con una riduzione degli infortuni del 16% (da 19.381 a 16.209) in linea con i dati nazionali, e le costruzioni con il 19% (da 7.065 a 5.721) contro il 21% dell’Italia.
Da un’analisi di tutti gli infortuni denunciati nel 2012, distinti per settore di attività economica (Codice Ateco) emerge che la percentuale maggiore riguarda le attività manifatturiere (34,5%), seguite dal commercio. Gli infortuni del totale delle industrie manifatturiere nel 2012 sono diminuiti del 16%, un punto in più del livello nazionale. Nel 2012 si sono verificati 17 infortuni mortali; particolarmente colpite le province di Vicenza con 5 casi e Padova, Treviso e Verona con 3.
Nel settore dell’industria metallurgica nel 2012 gli infortuni denunciati in Veneto sono diminuiti del 14% (18% a livello nazionale). I casi mortali nel 2012 sono stati 4, di cu i 2 a Verona, 1 a Treviso e 1 a Venezia. Nel comparto metalmeccanico gli infortuni denunciati nel 2012 sono diminuiti rispetto al 2011 dell’11% (-15% in Italia). 3 i casi mortali, di cui 2 a Vicenza e 1 a Padova. Nel settore delle costruzioni, uno dei più rischiosi, gli infortuni sono diminuiti del 19%, oltre due punti percentuali in meno che in Italia. I casi mortali sono 15.
Nel commercio gli infortuni sono diminuiti del 15%, (quasi 13% a livello nazionale). I casi mortali sono 8. Nel settore trasporto e magazzinaggio, in Veneto gli infortuni sono diminuiti di quasi il 16%, in linea con il dato nazionale. Si sono verificati 6 casi mortali, di cui 2 a Vicenza. Per la sanità e i servizi di assistenza sociale, gli infortuni sono diminuiti di circa il 7% a livello regionale, un punto in meno che a livello nazionale. Si sono verificati 2 casi mortali.
Considerando le modalità degli eventi (occasione di lavoro, circolazione stradale e itinere) dei 73.225 infortuni denunciati, 64.688 sono accaduti in occasione di lavoro. 60.104 in ambiente di lavoro ordinario e 4.584 da circolazione stradale. Gli infortuni in itinere sono stati 8.537, l’11,66% del totale.
Per quanto riguarda i 79 infortuni mortali: 28 in itinere (il 35,4%) e 51 in occasione di lavoro, di cui 34 in ambiente di lavoro e 17 in circolazione stradale. Dei 28 casi mortali in itinere 1 è senza mezzo di trasporto.
Dal 2008 al 2012, in Veneto gli infortuni relativi ai lavoratori stranieri sono diminuiti del 37,8%, passando da 24.390 a 15.171. A livello nazionale , la riduzione è stata del 27,3%, da 143.552 a 104.330. Gli infortuni con esito mortale di lavoratori stranieri in Veneto sono stati 12, il 10% del totale nazionale (120).
In merito al fenomeno tecnopatico , dopo un decremento del 10% registrato nel 2011 nel 2012 si è assistito ad un lieve incremento per il Veneto in controtendenza con la riduzione del numero di denunce a livello nazionale. Nel 2012 le malattie professionali sono così ripartite: il 58% affezioni dell’apparato muscolo scheletrico, il 22% ipoacusie da esposizione a rumore, il 9% patologie neoplastiche, il 7% disturbi dell’apparato respiratorio e il 4% malattie cutanee.
Per approfondire: Rapporto annuale regionale Veneto.
Umbria. Gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2012 sono stati 11.447 contro i 13.353 del 2011 ed i 14.890 del 2010. Contrazione del 14,3% rispetto all’anno precedente, rispetto al quinquennio 2008/2012 la riduzione complessiva si attesta al -30.1% .
La riduzione degli infortuni ha interessato tutte e tre le gestioni assicurate dall’Istituto: agricoltura -10.7%, industria e servizi -14.5% e dipendenti conto stato -18.7% . I settori economici maggiormente rischiosi sono risultati essere l’industria manifatturiera (in particolare la fabbricazione dei prodotti in metallo e l’industria alimentare), le costruzioni, il commercio e i trasporti.
10.391 infortuni si sono verificati in occasione di lavoro di cui 9.759 in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo) e 632 con mezzo di trasporto. 1.056 gli infortuni in itinere.
15 le vittime del lavoro nel 2012. 4 in meno dell’anno precedente (-21%). 11 casi su 15 sono avvenuti nella provincia di Perugia, 14 su 15 nella gestione industria e servizi. 1 l’infortunio mortale avvenuto in itinere. 10 quelli avvenuti in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo) e 4 con mezzi di trasporto.
4 i casi mortali verificatisi nell’industria manifatturiera di cui 2 nella fabbricazione dei prodotti in metallo, 1 nell’industria alimentare e 1 nella riparazione di macchine e apparecchiature. 2 incidenti mortali hanno coinvolto operai specializzati impegnati in lavori di costruzione.
In flessione il fenomeno infortunistico che coinvolge stranieri (- 13.25%) e in diminuzione anche i casi con esito mortale: 3 quelli del 2012 rispetto ai 5 del 2011. Gli infortuni occorsi a stranieri rappresentano il 16.6% del totale: in media 1 infortunato su 6 è straniero. Romania, Albania e Marocco sono le comunità che hanno denunciato il maggior numero di infortuni in Umbria, totalizzando circa la metà degli eventi. Le tre vittime sul lavoro “straniere” nel 2012 provenivano dal Marocco, dall’Albania e dalla Repubblica di Macedonia.
In Umbria nel 2012 sono stati denunciati 1.420 casi di malattia professionale (sostanzialmente stabile il dato rispetto all’anno precedente). La gran parte delle malattie professionali riguarda la gestione industria e servizi: circa il 90%. Dal dato provinciale emerge che Perugia registra circa il 66% delle tecnopatie denunciate in agricoltura e il 63% di quelle denunciate in industria. Le malattie osteo-articolari e quelle muscolo tendinee sono numericamente le più consistenti. Le malattie professionali maggiormente denunciate sono quelle da sovraccarico biomeccanico agli arti superiori, le ernie discali lombari, le malattie da asbesto e le ipoacusie da rumore.
Da ultimo si riporta il dato relativo alle malattie da asbesto manifestatesi nel corso del 2012. Sono 116 i casi, denunciati tutti nella gestione industria e servizi, di cui 27 neoplasie da asbesto, 6 casi di mesotelioma pleurico,21 casi di carcinoma polmonare, 26 di asbestosi e 63 di placche pleuriche.
Per approfondire: Rapporto annuale regionale Umbria.
Leggi:
rapporto Valle d’Aosta
rapporto Liguria 2012
Emilia Romagna e Trentino Alto Adige