ROMA – Riccione e Portovesme (frazione del comune di Portoscuso) sono due località che per molti potrebbero essere sinonimo di mare e viaggi: questa volta, però, hanno un altro triste significato. Sono le città in cui, tra il 6 e l’8 marzo, sono avvenuti due gravi e simili incidenti sul lavoro. Il primo è accaduto nella città sarda, in provincia di Carbonia-Iglesias, in uno degli stabilimenti dell’azienda che prende il nome dalla frazione, la Portovesme Srl. Un operaio qualificato di una ditta esterna, che ben conosceva lo stabilimento, è infatti scivolato con un piede all’interno di una canaletta contente una soluzione acida per la produzione delle zinco e che scorre ad almeno 10 cm di dislivello rispetto alla zona di passaggio. L’uomo, Mario Gravellu,di 59 anni, stava facendo come di consueto opere di manutenzione quando è scivolato, o inciampato, mettendo il piede nel liquido. L’acido contenuto ha immediatamente corroso la scarpa e cominciato ad intaccare il piede destro dell’uomo che è stato immediatamente soccorso, secondo delle procedure interne di primo soccorso, dai compagni e dal medico di fabbrica, per poi essere trasportato in ospedale dove è stato necessario tenerlo per ben due giorni in coma farmacologico.
Al risveglio l’uomo è stato dichiarato fuori pericolo e ora dovrà sottoporsi a delle terapie e accertamenti oculistici. Poteva andare molto peggio e sull’infortunio l’azienda ha avviato delle indagini interne per capire come l’uomo possa essere caduto lì, considerate le misure di sicurezza e anche la sua grande conoscenza dell’impianto e di tutti i pericoli connessi alle sostanze chimiche utilizzate.
L’azienda è nota a livello internazionale per la produzione di piombo e zinco e per il fatto di essere nella zona una delle poche imprese che sembra essersi ripresa dalla crisi, riuscendo anche a ridurre l’impiego della cassa integrazione. Si tratta di una azienda fortemente tecnologica, dove, proprio per i molti agenti chimici che vengono utilizzati, sono seguite particolari procedure di sicurezza che prevedono percorsi specifici per chi si muove all’interno per evitare ciò che però, per cause che devono essere chiarite, è accaduto domenica 6 marzo.
Appena due giorni dopo, l’8 marzo, un incidente in parte simile è accaduto al proprietario 56enne di un’azienda di colorazione dei metalli. Anche qui, per cause che dovranno essere chiarite e sulle quali stanno indagando i Carabinieri, l’uomo è caduto dentro una vasca contenente soda caustica che gli ha provocato bruciature al volto e alle braccia. L’uomo, che al momento era insieme ad un dipendente, è stato trasportato al centro grandi ustionati del Bufalini di Cesena e qui i medici dovranno tentare di salvargli l’occhio sinistro che è stato seriamente danneggiato dalla sostanza corrosiva.
Scivolano in vasche contenti acido, due incidenti simili in due giorni
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