FIRENZE – Dopo l’ennesimo incidente sul lavoro, per fortuna senza esiti mortali, avvenuto in un cantiere edile della provincia di Firenze, a Novoli, il Partito della Rifondazione Comunista della provincia, tramite i consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi, ha deciso che bisogna affrontare la questione in maniera seria e approfondire le cause. Così è arrivata al presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente la richiesta dei consiglieri provinciali del PRC della Toscana di riferire sulle dinamiche di questo nuovo infortunio, e chiarire se possa essere stato causato da una riduzione o una non osservanza delle misure di prevenzione e protezione in materia di sicurezza.
I consiglieri chiedono dunque di conoscere quali risultati hanno prodotto le indagini dell’Ispettorato del lavoro e degli altri organi intervenuti, che cosa sia stato fatto ad oggi dall’Amministrazione Provinciale sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e gli interventi attivati con le altre Amministrazioni Locali, Ispettorati del Lavoro, ASL e Magistratura per contrastare morti ed infortuni causati dalla non applicazione delle misure di sicurezza. Precisazioni ben chiare, quindi, quelle desiderate da Rifondazione Comunista in seguito all’incidente avvenuto il 29 gennaio scorso in un cantiere di Novoli, provincia di Firenze, in cui un operaio ha riportato diverse ferite, fortunatamente non gravi, cadendo mentre riparava il solaio di una chiesa.
Secondo Rifondazione Comunista, nella regione sta avvenendo un vero e proprio ‘quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro’ e questo sarebbe non di rado imputabile alla poca sicurezza nei luoghi di lavoro e ad una ancora poco diffusa cultura della sicurezza. Nel documento, inoltre, i Consiglieri hanno evidenziato come sia passato assolutamente inosservato l’incidente avvenuto solo due giorni prima, sempre in Toscana, in cui sei persone hanno perso la vita, senza che nessun accenno fosse stato fatto non solo dai mass media nazionali ma anche da quelli locali. Un segnale, secondo Rifondazione Comunista, di completo disinteressamento alla questione sicurezza sul lavoro.
Preoccupazioni più che fondate, quelle dei consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi se si considera che nel 2009 l’Inail ha indicato la caduta dall’alto come la causa del 19.6 per cento degli infortuni mortali e che sempre secondo l’Inail nel 2009 in Toscana sono stati 62 gli incidenti mortali sui luoghi di lavori (50 dei quali solo nel settore dell’industria). Confermano la gravità della situazione i dati dell’Osservatorio sulla sicurezza del lavoro della Vega Engineering che a novembre 2010 indicava a 23 gli infortuni toscani, con il triste primato di Firenze seguita da Pistoia, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Arezzo e Lucca.
Il problema degli infortuni sul lavoro è quindi molto sentito nella Regione Toscana al punto che nel 2010 è stato realizzato e presentato un vedemecum dedicato ai familiari delle persone decedute a causa di incidenti sui luoghi di lavoro. Realizzata dalla Prefettura insieme a INAIL di Firenze e altre istituzioni del territorio (Provincia, A.S.L., Direzione Provinciale del Lavoro), Associazioni del terzo settore (ANMIL), Associazioni datoriali (ANCE, CNA, Confartigianato, Confindustria, Unione Agricoltori) e Sindacati, la guida ha come obiettivo offrire uno strumento di sostegno ai parenti delle vittime che spesso ignorano i diritti riconosciuti loro dalle norme vigenti, incappando così numerose difficoltà ad individuare e contattare gli uffici competenti per seguire le previste procedure.