ROMA – All’avvicinarsi dello scadere dei termini, l’ANMIL torna a dissentire sul provvedimento a causa del quale tredici magistrati del pool del giudice Raffaele Guariniello, altamente specializzati in materia di sicurezza sul lavoro, rischiano il trasferimento.
Il provvedimento deriva dall’attuazione dell’art.19 del D.Lgs. 160/2006 “Permanenza nell’incarico presso lo stesso ufficio” che stabilisce in dieci anni il termine massimo di permanenza nello stesso ufficio per i magistrati che esercitano funzioni di primo e secondo grado. Questa la motivazione alla base del possibile smantellamento del pool di Guariniello, pool che ha condotto e sta conducendo i più importanti procedimenti per incidenti e morti sul lavoro Thyssenkrupp ed Eterni i più noti.
Da più di tre anni Guariniello ha sollevato il problema mettendo in luce la specificità del caso della procura di Torino (leggi anche Per una Procura nazionale contro le morti sul lavoro) per la quale l’attuazione del provvedimento porterebbe a una rilevante dispersione di competenze, costruite in anni di esperienza sul campo e di indagini volte a fare chiarezza su cause e responsabilità di infortuni, morti e malattie causate sul luogo di lavoro.
Mauro dalla Chiesa, legale del patronato ANMIL, in un articolo pubblicato sul sito dell’associazione, ripercorre le tappe della questione e ribadisce l’impegno dell’associazione stessa nel chiedere con forza la modifica della norma sulla rotazione decennale la cui applicazione farebbe peggiorare sensibilmente la possibilità di fare giustizia in materia di salute sicurezza sul lavoro. Nel documento l’avvocato Dalla Chiesa ricorda comesistemi giudiziari di altri paesi abbiano affrontato il problema con una struttura diversa: in Francia esiste un pool con competenze su tutto il territorio nazionale e in Spagna è stata istituita la figura del Procuratore Speciale per gli incidenti sul lavoro.
Per approfondire: La battaglia dell’ANMIL contro l’articolo 19 del D.Lgs. 160/2006.