ROMA– Presentati ieri a Roma da ANMIL, in una giornata convocata con Assosistema, i risultati del progetto OMERO – La forza della narrazione, progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il progetto punta sul coinvolgimento e la collaborazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), e della loro componente femminile, per motivare le lavoratrici a esercitare alcuni diritti fondamentali: il diritto all’informazione, alla formazione, alla partecipazione e al controllo.
Il progetto si è svolto in quattro fasi. Tre i passaggi nei quali si é sviluppata la prima:
- raccolte di storie di donne infortunate, con particolare attenzione agli elementi specifici relativi al rischio derivante dalle differenze di genere;
- studio della letteratura in materia, catalogazione e analisi di documentazione relativa al tema degli infortuni sul lavoro al femminile;
- focus group con donne infortunate in cui si sono inquadrati gli atteggiamenti verso l’infortunio e verso la sicurezza.
Sulla base dei risultati conseguiti è stata sviluppata nella seconda fase una campagna di formazione/informazione che si è concretizzata nella produzione di 5000 dvd contenenti videoracconti di storie significative di infortuni al femminile e una serie di materiali didattici interattivi.
Nella terza fase i materiali multimediali prodotti sono stati presentati in un workshop al quale hanno partecipato parti sociali (sindacati e associazioni di categoria) e fondi interprofessionali.
Il progetto entra ora nella quarta fase che ne prevede la diffusione su tutto il territorio nazionale attraverso la rete territoriale ANMIL e quella delle parti sociali.
Nel corso della giornata di presentazione avvenuta ieri nella sede di Confindustria, ANMIL ha diramato dati riguardanti infortuni sul lavoro delle donne, raccolti in un dossier basato sui rapporti INAIL dal 2001 al 2011.
Sono 232 mila le donne che hanno subito un infortunio sul lavoro nel 2011, di cui 90 con esito mortale. 24,8/1000 l’incidenza degli infortuni per le donne a fronte di un valore del 36,2 /1000 per gli uomini. Il fenomeno infortunistico si differenzia tra i due sessi anche per quanto riguarda i comparti lavorativi: più frequenti tra le donne infortuni nel settore della sanità, delle amministrazioni statali, del commercio, dei servizi alle imprese (pulizie), del settore alberghiero e della ristorazione e dell’agricoltura. Infine risulta significativo anche il numero di infortuni in itinere che spesso vedono coinvolte donne.
“Il Progetto OMERO” – di cui ci ritroviamo oggi a fare il consuntivo della fase di sperimentazione – “ha dichiarato il presidente ANMIL Franco Bettoni nella conferenza di presentazione – “ha trovato impulso nella stessa volontà di divulgazione e di garanzia del diritto alla sicurezza delle donne sul lavoro, che caratterizza da molti anni l’approccio della nostra Associazione in occasione della Festa della Donna. Se avevamo visto giusto e se il nostro progetto ha un senso per il mondo delle imprese e può rappresentare uno strumento efficace di prevenzione lo sapremo da voi e ce lo diranno le stesse lavoratrici nelle cui aziende è stato applicato e a cui abbiamo chiesto un riscontro rispondendo ad un questionario. Oggi siamo qui ad ascoltare e ringraziare chi ha vissuto e raccontato la propria storia, i rappresentanti dei Sindacati CGIL, UIL e UGL che ci hanno supportato in questa prima fase sperimentale, l’INAIL da sempre al nostro fianco sul fronte della sicurezza, ma soprattutto i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle aziende che hanno sperimentato il Kit del Progetto Omero”.
“La sfida lanciata dall’Anmil al mondo sindacale, dell’associazionismo e soprattutto ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza – “ha dichiaratoPaolo Varesi, segretario confederale dell’UGL – “è quella di impegnarsi per supportare le attività di formazione e prevenzione, presupposti fondamentali per un tema tanto delicato quanto importante. Non bastano solo le norme – continua Varesi – ma occorre la loro piena applicazione per diffondere in modo efficace la cultura della sicurezza sul lavoro”.
Info: ANMIL progetto Omero.