ROMA – Tra i tanti argomenti che sono stati oggetto dell’ultima relazione della Commissione d’inchiesta sugli infortuni, presentata al Senato lo scorso 12 gennaio, c’è quello dell’attivazione, ancora non avvenuta, di una banca dati informatizzata di livello nazionale che sappia fornire un’analisi approfondita e precisa sugli infortuni e le malattie professionali. A sostenere la necessità di questo tipo di intervento è stato il senatore Oreste Tofani (Pdl) presidente della Commissione d’inchiesta.
Questo sistema, secondo il parlamentare, servirebbe anche a far luce su un problema che attualmente si conosce, ma che andrebbe analizzato meglio: la difforme applicazione delle norme del Testo Unico 81/08 per la sicurezza del lavoro nelle diverse regioni italiane. Stando alla relazione di Tofani, infatti, questo sistema di rilievo degli infortuni – già individuato con la sigla Sinp – sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro – sarebbe ormai prossimo ad essere realizzato e sarebbe necessario dunque spingere perchè sia al più presto operativo. Il sistema informatizzato dovrebbe essere in grado di raccogliere le segnalazioni provenienti dai diversi organi competenti per la vigilanza e registrare anche i dati relativi alle malattie professionali.
La costituzione di questo sistema d’altro canto era già prevista dal decreto legislativo 81/08 che, sinteticamente, gli attribuiva quattro scopi differenti: orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia tanto delle attività di prevenzione quanto di quelle di vigilanza. Nel registro avrebbero dovuto confluire ed integrasi diversi flussi di informazioni relativi al quadro generale del mondo del lavoro; dunque all’occupazione, ai rischi, alle effettive condizioni di salute e sicurezza, alle iniziative di prevenzione e a quelle di vigilanza. Tanti gli attori che, ognuno per la propria parte di competenza, avrebbero dovuto mandare con regolarità i dati al sistema: si va dai ministeri del Lavoro e dell’Interno fino alle singole Regioni per poi arrivare ad Inail, Inps, Ispesl e ancora Ipsema, Organismi paritetici e Istituti scientifici di settore. Questo sistema, grazie all’individuazione di criteri uniformi per l’invio dei dati, permetterebbe anche di superare le difficoltà legate ai diversi meccanismi di registrazione di infortuni e malattie attualmente usati da Asl e Regioni: un problema che rende difficile un’aggregazione corretta dei dati a livello nazionale. Si avrebbe così un quadro più preciso e completo che permetterebbe di realizzare una migliore programmazione di politiche di prevenzione di medio e lungo periodo ma anche di essere incisivi, a breve termine, su problematiche emergenti.
“E’ ormai ora – ha detto Tofani – di completare i provvedimenti previsti dal Testo Unico 81/08 e dare così finalmente piena attuazione al sistema normativo previsto per la tutela della sicurezza nei posti di lavoro. L’avvio del sistema informativo Sinp si inserisce in questo necessario percorso; un monitoraggio preciso di livello nazionale è necessario per verificare l’applicazione delle norme e coordinare gli eventuali interventi”.