Con il caldo eccessivo e le improvvise ondate di calore, chi lavora in pieno sole è considerato soggetto a rischio nelle giornate in cui sono elevate sia la temperatura all’ombra (oltre i 30°C) che l’umidità dell’aria.
ASL di Mantova ha pubblicato in questi giorni un opuscolo in diverse lingue con le indicazioni a uso dei lavoratori a rischio in quanto operano all’aperto o comunque in ambienti di lavoro molto caldi e umidi (operai impiegati nei cantieri edili e stradali; agricoltori, compresi gli addetti alla guida di macchine agricole sprovviste di cabina condizionata; addetti alla raccolta di frutta o verdura nei campi e/o in serra; floricoltori, giardinieri; addetti ad operazioni di carico e scarico all’aperto).
Nella presentazione della pubblicazione si fa osservare che “gli effetti nocivi del caldo sulla salute dei lavoratori sono ancor più pericolosi se, come nel caso delle comunità islamiche, deve essere rispettato il divieto di consumare cibo e acqua, dall’alba al tramonto. Infatti, il Ramadan va dal 20 luglio al 18 agosto, proprio durante i giorni più caldi dell’anno”.
Ecco alcune misure specifiche suggerite dall’opuscolo:
- “verificare frequentemente le condizioni meteorologiche per valutare il rischio;
- programmare i lavori di maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, preferendo l’orario mattutino e preserale; adattare gli orari di lavoro in modo da non lavorare durante le ore più calde (per esempio anticipando l’inizio dei lavori al mattino) ;
- ridurre gli sforzi fisici individuali, prevedendo la buona ripartizione dello sforzo fisico tra i lavoratori, anche attraverso la rotazione del personale;
- organizzare il lavoro in modo da prevederne le pause in un luogo il più possibile fresco o in aree ombreggiate con durata variabile in rapporto alle condizioni climatiche e allo sforzo fisico richiesto dal lavoro;
- rifornire regolarmente i luoghi di lavoro di acqua potabile fresca, bevande idro-saline e acqua per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa”.
“È importante consumare acqua prima di avvertire la sete e frequentemente durante il turno di lavoro, evitando le bevande ghiacciate ed integrando con bevande idro-saline se si suda molto”.
I lavoratori devono fare uso corretto di copricapo, indumenti adeguati, occhiali da sole, prodotti antisolari; non devono assumere alcolici e sostanze stupefacenti; devono evitare pasti abbondanti in pausa pranzo; non lavorare in luoghi isolati senza aver preventivamente informato i colleghi o il datore di lavoro.
Gli effetti dannosi del calore sono la disidratazione, i crampi da calore, l’esaurimento da calore, il colpo di calore. I segnali di allarme che devono indurre l’intervento degli addetti al pronto soccorso (*), sono la cute calda e arrossata, la sete intensa, la sensazione di debolezza, i crampi muscolari, la nausea e il vomito, le vertigini e le convulsioni, lo stato confusionale, la perdita di coscienza.
(*) Le principali misure di primo soccorso da attuare in caso di comparsa di un malore da calore sono:
- chiamare il 118;
- chiamare subito un incaricato aziendale di Primo Soccorso;
- posizionare il lavoratore all’ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea;
- slacciare o togliere gli abiti;
- fare spugnature con acqua fresca su fronte, nuca ed estremità;
- ventilare il lavoratore;
- solo se la persona è cosciente, far bere acqua, ancor meglio se una soluzione salina, ogni 15 minuti a piccole quantità;
- mantenere la persona in assoluto riposo.
Info:
pagina sito ASL Mantova prevenzione ondate calore.
Attenzione al gran caldo (PDF)