ROMA – Coinvolgere un numero sempre più ampio di attori istituzionali e sociali nel compito fondamentale di garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza nel lavoro e prevenire infortuni e morti bianche. E’ questo il senso dei numerosi protocolli di intesa che, ormai da qualche anno, si stanno moltiplicando in tutta Italia: va in questa stessa direzione l’accordo stretto lo scorso 24 febbraio tra Inail e Polizia di Stato. Il fine è, infatti, quello di contrastare un po’ tutti gli infortuni, cominciando però da un settore particolare: l’ ampia fetta che riguarda gli incidenti in itinere e quelli che avvengono sulle strade in concomitanza di lavoro.
La sicurezza sul lavoro non è, infatti, un concetto che possa stare confinato dentro una fabbrica o un cantiere: è qualche cosa di più esteso, che coinvolge il lavoratore ben oltre l’orario di lavoro deciso per contratto. Questa ‘estensione’ di tempo comincia prima di arrivare al lavoro e finisce solo quando si fa ritorno a casa, coinvolge dunque tutto ciò che è ‘in itinere’: la Polizia può garantire in questo ambito presenza e competenza. A firmare il protocollo d’intesa sono stati il Presidente dell’Inail Marco Fabio Sartori e il Prefetto Antonio Manganelli.
L’accordo prevede una serie di progetti volti a far crescere la cultura della sicurezza, a partire da quella stradale, attraverso iniziative che vanno dalla formazione alla comunicazione con campagne di sensibilizzazione e interventi mirati, principalmente negli ambienti professionali e nelle associazioni di categoria. Iniziativa importante, questa portata avanti da Inail e Polizia di Stato, soprattutto se si prendono in considerazione i dati del 2009 riportati durante l’incontro: su un totale di 1.053 infortuni mortali, 570 sono quelli dovuti alla circolazione stradale e tra questi molti si verificano compiendo il tragitto di andata e ritorno dal lavoro a casa. In particolare, nel 2009 vi sono stati 75.048 casi su 93.116 totali, con 262 morti su 274. Indicativo anche il dato relativo agli incidenti stradali avvenuti durante lo svolgimento di professioni in cui il viaggio è un aspetto primario dell’attività o la strada è la sede del lavoro stesso (come autotrasportatori, agenti di commercio o addetti alla manutenzione) con 50.745 episodi denunciati all’Inail, di cui 308 mortali. Entrambe i firmatari si sono detti molto soddisfatti per aver finalmente dato avvio a questa collaborazione. Sartori ha detto che “cultura e approccio ai temi della sicurezza stanno cambiando e lo si vede in tutti gli attori del sistema, non solo nelle imprese. Questo è anche il segno di un forte presenza dell’Inail, che ha saputo far penetrare un concetto basilare: la sicurezza prima di tutto. Ed è in quest’ottica che si muove l’accordo appena stretto con la Polizia, che ringrazio per la collaborazione e l’interesse dimostrato verso questa tematica: sono certo che questa alleanza porterò buoni frutti”.
Un entusiasmo e una collaborazione dimostrati anche dalle parole del prefetto Manganelli che ha sottolineato l’importanza di progetti come questo “che confermano un modello di sicurezza partecipata e condivisa tra tutti i soggetti che possono dare un contributo”. Tra gli ambiti da sensibilizzare, secondo il prefetto, ci sarebbe anche quello dei giovani e in modo particolare degli studenti. “Sono particolarmente soddisfatto – ha infine concluso Manganelli – di questa intesa con Inail, sono convinto che, anche grazie a questa iniziativa, daremo un importante contributo ad elevare gli standard di sicurezza e prevenzione degli incidenti sia sulle strade che nei luoghi di lavoro”.