ROMA – Uomini e donne insieme al lavoro, tutti esposti al rischio di infortuni, ma ognuno con le proprie peculiarità. Anche la sicurezza sul lavoro si può coniugare in chiave di genere. Per questo la regione Toscana, attraverso l’assessorato alla Salute, e l’Inail regionale hanno siglato di recente il “Protocollo Regione Toscana-Inail su Salute e sicurezza sul lavoro in ottica di genere“, un approccio indubbiamente innovativo alla tematiche della sicurezza.
A fare la differenza tra uomini e donne nell’ambito della sicurezza sono soprattutto le malattie professionali: lo dimostra ad esempio il fatto che per mentre le denuncie degli uomini scendono ad un certo ritmo, quelle delle donne calano con maggiore lentezza. Il protocollo, che contiene indicazioni generali e che è di fatto solo un punto di partenza per lo sviluppo di future politiche per la sicurezza che tengano in conto anche le diversità tra uomini e donne sul lavoro, nasce però da un precedente e attento lavoro di indagine ed analisi dei dati condotta sul biennio 2006 – 2008. Tra i tanti dati raccolti emerge che ci sono alcuni settori in cui le donne sono coinvolte in un numero superiore di infortuni e sarebbero il comparto della sanità dove i dati sono schiaccianti con 6.345 donne infortunate contro i 1.686 uomini e poi la pubblica amministrazione, l’intermediazione finanziaria e anche l’istruzione. Grandi differenze emergono anche per la tipologia di malattie professionali a cui uomini e donne vanno incontro. Comuni ad entrambi i generi sono infatti le tendinite e le dermatiti ma mentre gli uomini superano le donne per casi di problemi all’udito le donne riportano più spesso problemi a livello muscolare.
Problemi che spesso sono in stretta correlazione anche ai diversi settori in cui gli uomini e le altre sono impegnati in Toscana. Se gli uomini prevalgono nei settori delle costruzioni, dei trasporti e dell’industria metalmeccanica le donne sono più presenti nell’industria tessile, conciaria e alimentare. Il protocollo dunque, tenuto conto di tutto questo, fissa degli obiettivi che andranno poi concretamente perseguiti con specifiche azioni nel futuro. Tra questi la stesura di apposite linee guida per la prevenzione e la valutazione dei rischi fatta in ottica di genere. Sempre in base al protocollo viene stabilito che dovranno essere effettuate nuove ricerche sulle diversità di genere in ambito di sicurezza e che a questi argomenti dovrà essere dedicato un portale. Grande soddisfazione per il protocollo è stata espressa dall’assessore regionale alla Salute Daniela Scaramuccia che afferma che “il progettava a colmare una lacuna dovuta al fatto che prima d’oggi non si è data la dovuta attenzione all’ottica di genere in ambito di sicurezza sul lavoro. E’ importante che la nostra regione abbia preso atto di questo ritardo e che, con il fondamentale supporto dell’Inail, abbia deciso di mettere in campo degli strumenti adeguati per la prevenzione”.