VARESE – Violare le leggi che regolano la sicurezza sul lavoro, a partire da quelle contenute nel Testo Unico 81/08, può costare molto caro agli imprenditori, certamente molto più di quello che avrebbero speso perché la loro impresa fosse pienamente a norma. In questo senso è esemplare il caso di ciò che è successo in una impresa edile della provincia di Varese, non più di una settimana fa. Delle gravi inadempienze sono infatti costate una multa per il totale di 100 mila euro – oltre che una grave perdita di immagine e la sospensione delle attività – all’azienda che gestiva un cantiere edile, nonché denunce per le varie ditte in subappalto che vi lavoravano all’interno.
In uno dei grandi cantieri della ditta, a Taino, dove si stanno costruendo quattro grandi immobili, nel corso di un controllo gli ispettori del lavoro e i Carabinieri che facevano parte di un nucleo sotto la guida della Direzione Provinciale del Lavoro di Varese, hanno infatti trovato sia lavoratori impiegato in nero – e per questo è scattata la denuncia per sfruttamento di manodopera clandestina e la conseguente chiusura del cantiere – sia varie violazioni sulla sicurezza, per di più nel settore che, insieme all’agricoltura, fa registrare il maggior numero di infortuni e morti bianche.
Stando a quanto riportato dagli ispettori vi sarebbero state nel cantiere zone di lavoro e scavi non protetti, inadempienze per quello che riguarda la viabilità, passerelle di transito non a norma e anche attrezzature di lavoro non conformi a quanto previsto dalle norme. Il tutto, appunto, insieme alla presenza di operai non regolari, tra cui due extracomunitari egiziani clandestini, con documenti falsi e assunti in nero.