BOLOGNA – Per l’Emilia Romagna il 2011 sembra essere cominciato male dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. Se infatti nel 2010 risultano essere stati denunciati più di 100 mila infortuni, con circa 100 morti, a partire da novembre 2010 fino ad oggi, solo nella provincia di Bologna, si sono già contati una ventina di casi mortali. Fatte le dovute proporzioni il numero è allarmante, tanto che la Federazione della Sinistra, attraverso il consigliere regionale Roberto Sconciaforni ha voluto richiamare su questo tema l’attenzione delle istituzioni.
Lo ha fatto lo scorso 31 gennaio attraverso un’interrogazione regionale che parte dal presupposto, indiscutibile, che la sicurezza sul lavoro sia un diritto di ogni lavoratore, un diritto che però, nella pratica, non sembra essere adeguatamente garantito. Nell’interrogazione, dopo aver citati i dati presi dai rapporti dell’Inail ed esposto anche gli ultimi casi di infortuni e di morti sul lavoro, Sconciaforni chiede alla Giunta dell’Emilia Romagna quali iniziative abbia intenzione di prendere affinché questo diritto sia effettivamente garantito, rendendo significativamente più basso il rischio di infortuni. Una particolare attenzione viene rivolta ad un problema che fa sempre più parlare di sé: il meccanismo di attribuzione degli appalti e dei subappalti, anche in considerazione del fatto che l’edilizia continua ad essere uni degli ambiti lavorativi a maggiore rischio di infortunio.
Nell’interrogazione Sconciaforni auspica che anche l’Emilia Romagna faccia un deciso passo verso un maggiore utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in luogo del meccanismo delle aste al massimo ribasso, ma non manca nemmeno di sollecitare maggiore attenzione e solerzia nei controlli e nelle attività di prevenzione.
Troppi infortuni in Emilia Romagna e in Regione viene presentata un’interrogazione
Condividi questo articolo