PALERMO – Che la Sicilia abbia un indice di infortuni superiori alla media italiana è ormai noto. L’isola infatti risulta avere un’ incidenza più bassa solo per gli infortuni che causano una invalidità temporanea, quelli dunque meno gravi, mentre è ben al di sopra delle media sia per gli infortuni con conseguenze gravi che per quelli con effetti mortali. Tant’è che in Sicilia per gli infortuni con invalidità permanente, l’indice indicato dall’Inail è del 2,5, contro l’1,8 nazionale, mentre le morti sono allo 0,7 contro lo 0,5 della media.
Per questo ben vengano le iniziative per la prevenzione, come quella che ha messo in campo 3 milioni e mezzo di euro annui stanziati nel Piano regionale Triennale straordinario 2010-2012 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’obiettivo è contrastare il fenomeno delle morti e degli infortuni, ripartendo la somma su tre direttrici specifiche ed una generale: 1.415.185 per la prevenzione in edilizia, 1.257.894 euro la prevenzione in agricoltura, 469.000 euro per l’emersione delle malattie professionali e 357.921 euro per la realizzazione delle attività di promozione, comunicazione, informazione e formazione.
Le somme dovranno essere usate anche per incrementare la dotazione degli operazioni di prevenzione, operazione per la quale sono in arrivo circa 500mila euro per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania affinché assuma a tempo determinato il personale necessario. L’incremento dei controlli in Sicilia è infatti sicuramente un obiettivo da perseguire in quanto, dall’ultimo rapporto Inail risulta che su 1.563 aziende controllate in ben 1.188, cioè nel 76 per cento dei casi sono state riscontrate irregolarità.