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32 milioni di amianto da smaltire, primi dati dai Quaderni Ministero Salute

CASALE MONFERRATO (AL) – Presentato lunedì 15 settembre a Casale Monferrato il quindicesimo numero dei “Quaderni del Ministero della Salute”. Numero a titolo “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate”.

La pubblicazione sarà disponibile nella sua forma definitiva in occasione della II Conferenza governativa su amianto e patologie correlate, che si terrà a Venezia dal 22 al 24 novembre prossimi. Lunedì scorso alla presenza del ministro della Salute Balduzzi, del ministro del Lavoro Elsa Fornero e del ministro dell’Ambiente Corrado Clini ne sono stati annunciati i contenuti e le intenzioni.

Il nuovo numero dei “Quaderni” delineerà un quadro completo dei temi relativi alla presenza dell’amianto nel nostro Paese, i problemi legati allo smaltimento e il quadro normativo che regolamenta gli interventi. Affronterà in profondità la salute dei cittadini, il Sistema Sanitario Mazionale,l’incidenza delle malattie asbesto correlate, prevenzione, diagnosi, cura e sviluppi della ricerca.

Preoccupanti i dati già annunciati della mappatura parziale finora effettuata: sono 32 milioni le tonnellate di amianto ancora da smaltire, 12 i luoghi di interesse nazionale contaminati e più di 34.000 i siti classificati come pericolosi, di cui almeno 373 a maggior rischio.

Una situazione grave quella tratteggiata, alla quale il Governo intende fare fronte, senza nascondere che la totale bonifica dall’amianto necessita somme imponenti, almeno dieci milioni di euro all’anno per dieci anni, e che non potrà essere portata a termine prima dei prossimi 85 anni.

Rischi segnalati dalle operazioni di bonifica stessa. Sono stimate in circa 680.000 le persone a rischio, impiegate nello stoccaggio in sicurezza della fibra killer che necessita il reperimento di siti sicuri e della messa a punto di idonee tecnologie.

Parallelamente agli interventi di bonifica sarà inoltre necessario prevedere adeguati programmi di prevenzione, di individuazione e sorveglianza sanitaria per gli ex esposti, di cura per chi ha contratto malattie asbesto correlate e di sostegno per le famiglie delle vittime. Considerato l’amplissimo lasso di tempo di latenza di questo tipo di patologie, fino a 40 anni, si prevede che il maggior numero di casi si registrerà tra il 2015 e il 2020.

Oltre a essere un problema di natura sanitaria la presenza dell’amianto è infine un problema ambientale. Il ministro Clini ha annunciato in sede di presentazione che intende proporre al Consiglio dei ministri l’introduzione di incentivi come il credito d’imposta, per quelle aziende che investono in risanamento ambientale.

Per approfondire: Quaderni del Ministero della Salute.

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