ROMA – Pubblicato da ANMIL il 1° Rapporto teorico-sperimentale su i disturbi muscolo-scheletrici e da sovraccarico biomeccanico dei lavoratori nel settore del commercio: un quadro comparato, uno studio realizzato da ANMIL in collaborazione con la Clinica ortopedica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Istituto ortopedico Galeazzi IRCCS di Milano.
ll Rapporto, presentato ieri a Roma, analizza a livello statistico, giuridico, organizzativo, medico e ergonomico le problematiche relative ai disturbi muscolo-scheletrici e alle malattie professionali derivanti.
I disturbi muscolo-scheletrici sono tra le più importanti cause di denuncia per malattia professionale. Nell’ultimo quinquennio i casi sono praticamente triplicati mentre, nello stesso periodo, le altre malattie professionali sono diminuite del 4%. Nel 2010 due denunce su tre sono relative a patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, 30.500 casi sui 46.500 pervenuti all’INAIL.
Causa di questa esplosione di denunce è il recente inserimento di queste patologie nell’elenco delle malattie “tabellate” e cioè quelle per cui il lavoratore è esonerato dall’onere della prova.
Tra le diverse affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico la più diffusa è quella ai dischi intervertebrali (circa 11.000 casi nell’ultimo anno: 35,8% del totale), a seguire, lievemente inferiore il numero di tendiniti (circa 10.000 casi: il 32,6% del totale), 6.000 circa i casi di sindrome del tunnel carpale (18,4% dei casi) e circa 4.000 le denunce per altre patologie, comprendenti varie forme di artrosi o di affezioni correlate(13,2% del totale).
Caratteristica peculiare dei disturbi all’apparato muscolo scheletrico è la loro origine multifattoriale, quasi sempre associata ad altri fattori di natura extra lavorativa. A livello professionale cause dei disturbi sono principalmente fattori ambientali/organizzativi e fattori fisici, quali il sollevamento o movimentazione di carichi, le posture incongrue e i movimenti ripetuti.
Altra peculiarità è la distribuzione della patologia per genere. Il dato mostra un sostanziale equilibrio tra i due sessi riportando una ripartizione (circa 60% uomini e circa 40% donne) che ricalca quasi esattamente la distribuzione dei generi nella popolazione lavorativa.
Per quanto riguarda l’età, la popolazione lavorativa affetta da disturbi muscolo-scheletrici è tendenzialmente anziana. Età media dei lavoratori affetti è di 55 anni a fronte dei 40 anni, età media degli infortunati e 50 anni, media per altre tecnopatie. Meno del 5% i lavoratori entro i 35 anni che sono colpiti da questa patologia.
Anomalia statistica si registra attualmente a livello territoriale dove la distribuzione delle patologie muscolo-scheletriche vede Sud e Isole, con il 35% delle denunce, al primo posto, a seguire il Nord-Est (28%), il 27% al Centro e solo il 10% al Nord-Ovest.
Essendo questa una tecnopatia in piena emersione è molto probabile che i dati futuri riporteranno la casistica sulle medie di distribuzione territoriale finora conosciute.
Come per il genere, stessa trasversalità si registra nella distribuzione per diversi comparti produttivi: questa patologia colpisce lavoratori occupati in quasi tutte le attività.
I settori a maggiore diffusione sono: l’agricoltura (6.000 denunce, oltre il 20% del totale), l’edilizia (circa 4.500 casi), il commercio (oltre 2.000 casi) e i trasporti (oltre 1500 casi). Andando nel dettaglio del settore commercio emerge una prevalenza di tendiniti (40% delle denunce) rispetto alle affezioni dei dischi intervertebrali (30% del totale) e alla sindrome del tunnel carpale (20%).
La figura del comparto più soggetta a disturbi di natura muscolo-scheletrica risulta essere il commesso di negozio (più del 25% del totale delle denunce del settore), a seguire i magazzinieri (9,2% delle denunce) e i cassieri (5% del totale).
Quest’ultima tipologia di lavoratori è stata oggetto di un’apposita indagine sperimentale svolta dalla Clinica ortopedica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Istituto ortopedico Galeazzi IRCCS di Milano che ha studiato 199 cassieri di catene di grandi distribuzione e 305 soggetti estratti dalla popolazione generale (quale gruppo di controllo) con l’obiettivo di accertare quanto effettivamente i disturbi a carico di spalla, gomito e mano-polso siano significativamente superiori negli addetti del settore.
I dati raccolti devono ancora essere elaborati ma come conclusioni preliminari ad ora è possibile dire che un aumento di patologie per gli operatori addetti alla cassa è stato riscontrato solo nel caso di patologie a carico del sistema polso-mano.
Per concludere il quadro statistico ultimi dati riguardano conseguenze e indennizzi delle patologie muscolo scheletriche. Si tratta per il 76% del totale di casi di menomazione permanente di grado compreso tra il 6% e il 15%. Il 17,9% è di grado compreso tra 16% e 100% e il restante 6,1% ha subito una inabilità temporanea al lavoro di durata media di circa 60 giorni. Nessun caso ha avuto esiti letali.
Il 45% delle circa 26.000 patologie denunciate nel 2010 è stato riconosciuto; di questi, l’80% (9.500 casi circa) è stato effettivamente indennizzato.
Per approfondire: 1° rapporto ANMIL disturbi muscolo scheletrici (PDF).