ROMA – Pubblicato nei Quaderni di ricerca Inail n. 2 il volume Analisi e valutazione del comportamento dell’assorbitore di energia nei sistemi di arresto caduta con differenti masse di prova a cura di Luigi Cortis, Francesca Maria Fabiani, Carlo Ratti, Luca Rossi, Davide Geoffrey Svampa, Calogero Vitale.
Il Quaderno riporta gli esiti di una ricerca condotta dall’Inail sulla verifica degli effetti delle decelerazioni subite dal lavoratore durante la caduta dall’alto.
Nel dettaglio sono riportati gli esiti di test condotti sui dispositivi di protezione individuale (Dpi): imbragatura, sistema di collegamento, sistema di ancoraggio, connettori e assorbitore.
L’attenzione dei test si è focalizzata in particolare sull’assorbitore di energia e cioè “il componente del sistema progettato per dissipare l’energia cinetica sviluppata durante la caduta”, oggetto della norma europea di prodotto UNI EN 355.
Studi teorici, effettuati dalla XI Unità funzionale del dipartimento tecnologie di sicurezza dell’Inail e confermati da analisi parallele effettuate da esperti del Regno Unito, mostrano che un assorbitore di energia dimensionato per una massa di 100 kg, quali sono quelli attualmente in uso, “non garantisce, a parità di caduta libera e forza frenante, decelerazioni sopportabili dai normali lavoratori dell’industria, quando viene abbinato ad una massa molto minore di 100 kg, per esempio di 60 kg. Si possono raggiungere infatti decelerazioni di circa 8 o 9 g, lontani dai 6 g massimi generalmente accettati a livello internazionale”.
Scopo dei test illustrati nel Quaderno è stato quindi verificare l’efficienza dell’assorbitore al variare delle masse al fine di verificare se l’attuale taratura su 100 kg sia adeguata.
Per approfondire: Quaderni di ricerca Inail, n. 2/2013.