DUBLINO – Pubblicato da Eurofond il report Women, men and working conditions in Europe basato sui risultati della quinta indagine europea sulle condizioni di lavoro, condotta nel 2010 con interviste a circa 44.000 lavoratori provenienti da 34 diversi Paesi europei.
La relazione esplora le differenze di genere in diversi aspetti delle condizioni di lavoro, esamina importanti differenze tra Paesi, analizza i diversi gruppi professionali di uomini e donne e confronta l’impiego pubblico con il privato mettendo in luce l’impatto della crisi sulla discriminazione di genere nel mondo del lavoro.
Nonostante molti anni di legislazione, i divari di genere persistono in molti aspetti del mercato del lavoro: le donne e gli uomini sono impiegati in diverse professioni e mansioni, con contratti, paghe e orari di lavoro diversi. Nel contesto della crisi economica, le differenze di genere tendono ad estremizzarsi vanificando i progressi compiuti finora.
Solo cinque dei venti gruppi professionali che impiegano il maggior numero di lavoratori godono di una forza lavoro davvero equilibrata tra uomini e donne:
- gli operai della ristorazione, nell’industria del legno e nel tessile;
- gli impiegati;
- i professionisti in ambito giuridico;
- gli operatori socio-culturali;
- gli addetti ai servizi personali.
I luoghi di lavoro spesso rafforzano la segregazione fra i sessi: molto spesso le donne lavorano solo con altre donne.
Tra attività retribuite e attività di cura, le donne lavorano in media 64 ore a settimana rispetto alle 53 ore lavorate dagli uomini.
Le donne sono molto spesso impiegate part time ma molte fanno anche orari prolungati (nelle vendite, nella gestione di ospitalità, in agricoltura). La maggior parte delle persone che lavora a tempo pieno vorrebbe lavorare di meno. Gli uomini preferirebbero lavorare 38 ore a settimana, le donne 33.
Le retribuzioni mensili degli uomini sono più alte in ogni occupazione, ma il divario è più ampio a livello manageriale e tra le professioni tradizionalmente maschili.
Il benessere è, in media , significativamente più alto per gli uomini che per le donne, tranne che nel settore dei servizi e di vendita al dettaglio dove il benessere delle donne è a un livello simile a quello degli uomini. Uomini e donne riferiscono maggiore benessere nei luoghi di lavoro misti e quando lavorano per un capo di sesso opposto.
I risultati del report sottolineano quindi come sia importante adottare una politica coordinata per la parità di genere che intervenga sia dentro che fuori dal mercato del lavoro e che dovrebbe:
- combattere l’idea stereotipata di donna per cui certe carriere professionali le sono precluse;
- affrontare i problemi legati alla differenza di orario di lavoro, valutando la resa e la produttività delle donne nel part time e riconoscendo l’impegno delle donne nel lavoro non retribuito in casa;
- assicurare che sia gli uomini che per le donne siano creati posti di lavoro dignitosi;
- riconoscere che sono maggiori i benefici per la lavoratrice e per l’azienda se la donna dopo la maternità torna al lavoro.
Per approfondire: Women, men and working conditions in Europe.