TORINO – Curata dal DoRS, Centro di documentazione per la promozione della salute della Regione Piemonte, la traduzione in italiano della scheda Pearl della Cochrane Collaboration a titolo Le terapie psicologiche sono efficaci per il gioco d’azzardo problematico e patologico.
Le schede Pearl sono riassunti brevi delle revisioni sistematiche della Cochrane Collaboration, un’iniziativa internazionale no-profit che ha lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari. Sono indirizzate ai professionisti che si occupano di cure primarie per fornire indicazioni sull’efficacia o meno di un trattamento. Da evidenziare che si tratta di risorse per la formazione che non sostituiscono in alcun caso il giudizio del medico nel trattamento dei singoli casi.
La scheda n. 383 riproposta dal DoRS intende dare risposta alla domanda clinica “Quanto sono efficaci le terapie psicologiche (terapia cognitivo comportamentale, CBT, colloqui motivazionali, MI, terapie integrative, e la terapia dei dodici passi) per la cura del gioco d’azzardo patologico e problematico?”.
Il termine gioco d’azzardo patologico o ludopatia è una patologia recentemente inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm) che lo classifica nella categoria diagnostica dei Disturbi del controllo degli impulsi. Il gioco d’azzardo problematico indica invece “una condizione subclinica di disordini psichiatrici o, in alternativa, una più ampia categoria di disturbi legati al gioco d’azzardo”.
Nel mondo la prevalenza di gioco d’azzardo patologico e problematico è molto variabile.
Alcune ricerche riportano una variazione da un’incidenza dello 0.2% in Norvegia al 5.3% a Hong Kong.
Attualmente sono ancora poco numerosi gli studi di riferimento sulla cui base fornire una risposta sul’efficacia delle psicoterapie, tra questi:
- nove studi indicano benefici per la CBT nel periodo immediatamente dopo il trattamento ma pochi ne valutano l’efficacia a lungo termine, ad es. un anno dopo il trattamento, rimane quindi un’incognita se gli effetti siano duraturi;
- tre studi sull’uso della MI individuano benefici in termini di riduzione del comportamento di gioco ma non su altri sintomi del gioco d’azzardo patologico;
- solo due studi hanno valutato l’efficacia delle terapie integrative e uno ha analizzato un diverso approccio psicoterapeutico, i dati a disposizione sono quindi ancora insufficienti.
Si rilevano inoltre possibili problemi relativi ala variabilità degli interventi e della difficoltà di avere dati puri. Necessario quindi eseguire ulteriori ricerche.
Per approfondire: DoRS schede Pearl 283.