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Eu-Osha, Esener 2024

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First findings of the Fourth European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER 2024). Pubblicata da Eu-Osha la nuova edizione dell’indagine europea Esener, sui rischi nuovi ed emergenti sul lavoro, sulla gestione della sicurezza e le percezioni sugli stessi rischi.

L’indagine ha riguardato 41.000 aziende in 30 paesi europei e ha coinvolto i lavoratori per comprendere come quali siano rischi maggiormente percepiti e riscontrati. Questi, in ordine decrescete, i dieci fattori che hanno raccolto percentuali di interesse maggiore:

  • posizione seduta prolungata;
  • movimenti ripetitivi delle mani o delle braccia;
  • trattare con clienti, pazienti o studenti difficili;
  • spostamento e sollevamento persone e carichi;
  • rischio incidenti con macchine e strumenti;
  • scadenze serrate;
  • incidenti con i veicoli durante il lavoro;
  • correnti d’aria fredde e calde;
  • scivolamento e caduta;
  • rischi chimici e biologici.

Il 43% dei luoghi di lavoro utilizza tecnologie digitali nella valutazione dei rischi sul lavoro, il 42% delle aziende forma sull’uso corretto di queste. Il 35% delle imprese con forte utilizzo di tecnologie digitali afferma di consultare i dipendenti sul loro utilizzo, percentuale in aumento rispetto al 2019 quando la percentuale è stata del 24%. I rischi più evidenziati derivanti dalle tecnologie sono l’intensità di lavoro, il sovraccarico delle informazioni e l’assottigliarsi dei confini tra lavoro e vita privata. Emerge da Esener l’impatto della digitalizzazione oltre al permanere dei rischi tradizionali e degli psicosociali.

Per quanto riguarda i rischi psicosociali il 21% li considera più difficili da gestire rispetto agli altri rischi ed è calato dal 2019 al 2024 il coinvolgimento dei lavoratori nella loro gestione, dal 61% al 55%.

Così il direttore esecutivo Eu-OshaWilliam Cockburn: “Il 25% delle organizzazioni non riesce ancora a riconoscere la presenza di rischi psicosociali, evidenziando una significativa carenza nell’affrontare queste importanti questioni. Ciò sottolinea l’importanza della nostra prossima campagna Healthy Workplaces, che verrà lanciata nel 2026, che si concentrerà sulla lotta all’impatto dei rischi psicosociali sul lavoro sulla salute mentale dei lavoratori”.

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