ROMA – Promozione della salute organizzativa nelle Aziende sanitarie in tempo di crisi. Vita lavoro, benessere, stress, empowerment, buone prassi per “curare l’organizzazione che cura”.
LA Fiaso Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere sta presentando questa mattina a Roma un rapporto con i risultati di un laboratorio sul benessere organizzativo che ha coinvolto Asl e ospedali italiani. Un laboratorio nato nel 2010 e che in quattro anni di lavoro ha interessato 19 tra aziende sanitarie e presidi ospedalieri e 65mila dipendenti.
“Assistiamo oggi al consolidarsi di un nuovo paradigma concettuale e operativo basato sulla promozione della salute organizzativa, che non implica solo l’analisi dei sistemi gestionali e la valutazione dei rischi psicosociali e del clima organizzativo. Promozione della salute organizzativa significa puntare sull’analisi, la gestione e la realizzazione di buone pratiche aziendali che abbiano come obiettivo il miglioramento dei servizi e delle condizioni lavorative degli operatori”.
Miglioramento dei servizi e delle condizioni di lavoro, che sia seguito dallo sviluppo delle competenze, e quindi dalla “socializzazione di metodi ottimali di lavoro e condivisione di buone pratiche, evidenziando i minimi comuni denominatori per la realizzazione di protocolli operativi condivisibili e mutuabili in contesti aziendali differenti”.
Buone prassi salute organizzativa sul lavoro
Dati oggettivi, azioni di contrasto e sperimentazioni di conciliazione vita lavorativa-vita privata. Il testo riporta 40 casi di buone prassi realizzate negli anni di sperimentazione dalle Aziende sanitarie, un inquadramento teorico del tema della salute organizzativa, un modello di valutazione del rischio stress lavoro correlato e un questionario per la rilevazione del benessere organizzativo.
Casi osservati e sperimentati, che vadano nella direzione del miglioramento del benessere organizzativo e che aiutino la sanità ad affrontare sfide come:
- “salvaguardare la funzionalità degli operatori in rapporto al costante invecchiamento della popolazione aziendale, che per l’innalzamento dell’età di pensionamento vede prolungarsi il proprio tempo di permanenza nei servizi;
- potenziare la tutela del rapporto che collega vita privata e vita professionale, i bisogni della propria famiglia con le richieste dell’ambiente di lavoro;
- valorizzare le specificità del lavoro femminile in sanità, sia in termini di valore aggiunto che di particolari difficoltà incontrate dalle donne;
- migliorare il rapporto tra operatore e paziente, nei termini di empowerment e miglior partecipazione alle cure, maggior efficacia terapeutica, riduzione di contenziosi legali;
- miglioramento della comunicazione istituzionale tra Aziende sanitarie e mass media, istituzioni locali, associazionismo e cittadinanza”.
Info: Fiaso promozione salute organizzativa Azienda sanitarie
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