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Flessibilità, conciliazione vita lavoro, dati WERS 2011 (UK) pubblicati da Ewco

DUBLINO – Pubblicati da Ewco (Eurofound) i primi risultati di un’indagine condotta in Gran Bretagna dallo UK government’s Department for business, innovation and skills su luoghi e condizioni di lavoro, orari di lavoro, flessibilità e conciliazione tra vita privata e attività lavorativa.

Si tratta dei dati preliminari della sesta indagine WERS 2011 Workplace employment relations study, (la pubblicazione completa dello studio avverrà entro la fine dell’anno) cui hanno partecipato circa 2.700 dirigenti, 1.000 rappresentanti dei lavoratori e più di 21.000 dipendenti.

Il Regno Unito è al terzo posto in Europa per la lunghezza degli orari di lavoro. Nel 2011 l’11% dei dipendenti in media ha lavorato più di 48 ore a settimana, avvalendosi di una opzione sugli straordinari e rinunciando all’applicazione della normativa sugli orari di lavoro. Nel 20% dei casi questo è successo in aziende in cui tutti i dipendenti hanno accettato un orario di lavoro superiore alle 48h settimanali in deroga alla normativa.

Il 41% dei dipendenti ha ritenuto che prolungare l’orario di lavoro fosse necessario per la carriera, opinione più diffusa tra i professionisti (57 %) e i manager (45 %). Lo studio ha rilevato che l’orario d lavoro prolungato compromette il benessere dei dipendenti, incidendo notevolmente sul livello di stress, tensione e disagio. Tra i  dipendenti che lavorano meno di 30 ore a settimana il livello di stress percepito sul lavoro è quasi la metà della pressione percepita da coloro che lavorano più di 48 ore.

In merito alla flessibilità lo studio ha rilevato che l’adozione di pratiche di lavoro flessibili è rimasta stabile dal 2004. Tuttavia le tipologie di impiego per le quali sono state utilizzate modalità flessibili sono cambiate negli anni e si è registrato un aumento del ricorso al lavoro da casa. Allo stesso tempo è diminuita la percentuale di posti di lavoro che offrono opportunità di job- sharing e di riduzione dell’orario.

Le soluzioni più diffuse per la flessibilità sono state: orario flessibile (30 %), lavoro da casa (17%), ricorso a congedi retribuiti per occuparsi di persone a carico in caso di emergenza (17%).

Il costo del lavoro flessibile è percepito come problema da una piccola minoranza di dirigenti (9 %). Poco più della metà (53%) ha dichiarato che l’orario flessibile ha reso di lavoro più difficile.

Nel Regno Unito il 71% dei dirigenti ritiene che trovare una giusta conciliazione tra lavoro e vita familiare sia una responsabilità dei lavoratori. Solo il 27% dei dipendenti ha dichiarato di aver riscontrato difficoltà nel rispettare gli impegni presi nella vita privata a causa del tempo trascorso al lavoro. Di questi il 31% erano dipendenti a tempo pieno, il 30% lavoratori con responsabilità di cura e il 26% lavoratori a domicilio.

Per approfondire: Survey reveals impact of long hours on well-being.

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